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Natale in arrivo: giovani sempre più “green” nella scelta dell’albero e degli addobbi

Indagine Coldiretti-Ixè

Natale in arrivo: giovani sempre più “green” nella scelta dell’albero e degli addobbi

L'8 dicembre, giorno dell'Immacolata, segna simbolicamente l'inizio del periodo delle festività che porteranno nelle case degli italiani con colori, profumi e sapori della tradizione cristiana

Cronaca - di Redazione - 4 Dicembre 2025 alle 13:35

Allo scoccare di lunedì 8 dicembre, giorno in cui si celebra e si festeggia L’Immacolata concezione, partirà ufficialmente la corsa all’addobbo dell’albero di Natale. L‘88% delle case degli italiani infatti non rinuncia alla tradizione, tra chi si indirizzerà verso la scelta” GREEN” dell’abete vero, soprattutto tra i giovani, e chi sceglierà quello di plastica. Ad affermarlo è un’indagine Coldiretti/Ixè diffusa in vista del giorno dell’Immacolata che segna tradizionalmente il via alle feste. Tra chi farà l’albero, a scegliere quello vero è il 15% ma se si guarda alla fascia tra i 18 e i 34 anni la percentuale raddoppia, con il 30% che dichiara che userà un abete vero, a testimonianza di una nuova sensibilità verso un Natale più sostenibile.

Costi ambientali collegati alle scelte

Se l’albero di plastica resta la soluzione più gettonata, non bisogna dimenticare gli alti costi ambientali collegati a questa scelta. L’abete finto impiega oltre 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente e per produrlo vengono rilasciati nell’atmosfera tra i 40-60 kg di CO2, secondo l’analisi Coldiretti. Al contrario la coltivazione di un albero naturale sottrae 47 grammi di CO2 dall’atmosfera. La spesa media per l’albero di Natale sarà quest’anno di 42 euro a famiglia. Per quello vero si va dai 20/30 euro per le piante più piccole fino ai 150 o addirittura 200 per le specie più alte.

Abete rosso e la Normandiana le varietà più gettonate

Le varietà principali in vendita sono l’Abete rosso e la Normandiana, mentre più raro da trovare sui banchi è l’Abete bianco. L’albero naturale italiano concilia il rispetto della tradizione con quello dell’ambiente poiché è coltivato soprattutto nelle zone montane e collinari in terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono – rileva Coldiretti – e contribuisce a migliorare l’assetto idrogeologico delle colline ed a combattere l’erosione e gli incendi. Il consiglio al momento della scelta è quello di verificarne la certificazione presente sul cartellino, preferendo quelli di origine italiana, magari acquistati direttamente dai vivaisti.

Al Chiostro del Bramante a Roma uno spazio dedicato al Natale

Al Chiostro del Bramante, in via Arco della Pace 5 a Roma, nell’ambito della mostra ”Fiori. Dal Rinascimento all’intelligenza artificiale”, è stato allestito uno spazio speciale dedicato al Natale, organizzato da Coldiretti in collaborazione con Federforeste, con l’esposizione di diverse varietà di abeti. All’interno del percorso espositivo – che rimarrà aperto fino a gennaio – Coldiretti ha realizzato una particolare installazione natalizia che introduce i visitatori a un’esperienza immersiva nel bosco-foresta, grazie alla ricostruzione di un ambiente naturale composto da Abete bianco e rosso, Betulla, Carpino e un ricco sottobosco di ciclamini, edera e capelvenere. L’allestimento, pensato per stimolare tatto, olfatto, vista e udito, include foglie secche, piccoli tronchi e cippato a rappresentare la ”necromassa forestale”, fondamentale per la biodiversità, oltre a un’area di sosta dove ascoltare i suoni della foresta. A partire dalla settimana dell’Immacolata,l’ambientazione si arricchirà di tocchi floreali rossi realizzati dai floricoltori di Coldiretti, accompagnando simbolicamente la mostra verso il Natale.

Alberi di Natale in crescita del 5%

Secondo una stima Coldiretti, la produzione di alberi di Natale è in crescita del 5% rispetto allo scorso anno, anche se si fanno sentire gli effetti dei cambiamenti climatici. I sempre più frequenti periodi di siccità colpiscono le produzioni, messe a rischio anche dal fenomeno delle precipitazioni violente che sta caratterizzando gli ultimi periodi. L’aumento delle temperature porta poi le piantagioni a spostarsi sempre più verso le montagne. Ma un ulteriore fattore con cui i vivaisti devono confrontarsi è l’anticipo del Natale, con la richiesta di alberi che parte già dalla fine di novembre.

Toscana regione regina della coltivazione

In Italia la coltivazione dell’albero di Natale è concentrata prevalentemente in Toscana (provincia di Arezzo e Pistoia) ed in Veneto (specie nel Bellunese), secondo l’analisi di Coldiretti. Gli abeti utilizzati come ornamento natalizio derivano per circa il 90% da coltivazioni vivaistiche mentre il restante 10% (cimali o punte di abete) dalla normale pratica forestale che prevede interventi colturali di ”sfolli”, diradamenti o potature indispensabili per lo sviluppo e la sopravvivenza del bosco. Gli abeti ad uso natalizio vengono coltivati ​​come una qualsiasi altra pianta ornamentale, sono commercializzati al 4°-5° anno di coltivazione, con taglie tra i 1,20-1,80 metri e provengono da vivai autorizzati dalle regioni con apposita iscrizione. Ogni singolo abete è accompagnato da cartellino identificativo riportante i dati dell’impresa produttrice con il relativo codice di autorizzazione, oltre alla dicitura che trattasi di soggetti “non per uso forestale”.

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di Redazione - 4 Dicembre 2025