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Ddl scuola, Sasso annichilisce Schlein e compagni: “Basta fandonie dalla ballerina del Gay Pride, sui figli decidono i genitori”
Approvato alla Camera il ddl che tutela il consenso informato dei genitori sull'educazione affettiva e sessuale a scuola, il relatore leghista stronca il flash-mob e le barricate demagogiche della sinistra: "Il segretario del Pd mente sapendo di mentire"...
Il via libera della Camera al disegno di legge governativo sul consenso informato preventivo per le attività sull’educazione affettiva e sessuale nelle scuole ha innescato una prevedibile quanto surreale reazione da parte dell’opposizione. Con 151 voti a favore, il testo, che assicura ai genitori il diritto di visionare il materiale didattico e di esprimere il proprio consenso (o diniego) alla partecipazione dei figli – escludendo totalmente infanzia e primaria – passa ora al Senato. Ma la sinistra non ci sta. E non ci vuole stare. E tira su le barricate, e da subito.
Ddl del governo sul consenso informato in ambito scolastico: Sasso smonta Schlein e compagni
Così, mentre l’approvazione del Ddl viene salutata come un successo del governo soprattutto in considerazione della collaborazione istituzionalizzata tra scuola e famiglia, vista come «una risorsa, non un ostacolo», le forze di sinistra, si inalberano istantaneamente, annunciando e realizzando nell’immediato un flash-mob davanti Montecitorio, guidato da deputati di Pd, M5S, AvS e altre formazioni. E, altrettanto tempestiva, è scattata la reazione in replica (e commento) del deputato della Lega, Rossano Sasso, relatore del ddl, che ha risposto per le rime alla protesta. Respingendo al mittente, direttamente alla segretaria del Pd Elly Schlein, mentre è ancora presa ad accusare la maggioranza di voler «impedire l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole».
La sinistra improvvisa un flash-mob e Sasso replica a Elly Schlein
Sasso non ha usato mezzi termini, smascherando quella che ha definito una vera e propria mistificazione. «Sono certo che gli italiani siano stanchi come me delle sparate di Elly Schlein», ha tuonato il leghista, definendo le accuse della segretaria come “fandonie”. Aggiungendo a stretto giro con una nota di sapido sarcasmo: «Il segretario del Pd, già nota per i suoi balletti nei carri dei gay pride mente sapendo di mentire»… Una mossa retorica, quella messa in scena col flash mob dalle opposizioni, che tra attivismo ideologico e propagandismo demagogico, tenterebbe di mistificare la realtà dei fatti agli occhi dei cittadini.
«Fandonie di una ballerina da gay pride»
«La verità è una e chiara – tuona non a caso Sasso –. Nessuno ha vietato niente sull’educazione affettiva. Anzi, il ministro Valditara l’ha ripetuto mille volte, anche in Aula: siamo assolutamente favorevoli a insegnare ai ragazzi empatia, rispetto reciproco e relazioni sane. Quello che non vogliamo è che alcune associazioni Lgbtq+ entrino in classe a fare propaganda gender senza che mamma e papà ne sappiano nulla. Cara sinistra, coi figli degli altri non si gioca. Voi con l’utero in affitto vorreste comprare figli di povere donne proletarie: abbiate rispetto dei figli degli altri».
Sasso a Schlein e opposizioni: «La Costituzione è chiarissima: sull’educazione i genitori vengono prima di tutto»
Chiosando in calce: «La Costituzione è chiarissima: sull’educazione i genitori vengono prima di tutto. Punto. Se volete fare i vostri corsi su identità fluide e compagnia, fateli pure. Ma fuori dalle scuole e solo con chi è d’accordo. Con la Lega e col ministro Valditara (i figli, ndr) non si toccano». Asserendo, una volta per tutte, tra affermazioni, repliche e rimandi, che il ddl sul consenso informato si configura come uno strumento di difesa della libertà educativa della famiglia e, al tempo stesso, ponendo un argine alle ingerenze ideologiche che rischiano di minacciare la serenità dello sviluppo emotivo dei minori e l’autonomia delle scuole.