Alla sesta rapina ha sparato
Gioielliere di Cuneo uccise i rapinatori che tenevano la moglie in ostaggio: condannato a 14 anni in appello
È stata confermata in appello la condanna di primo grado pronunciata nei confronti di Mario Roggero, 72 anni, il gioielliere che il 28 aprile 2021 a Grinzane Cavour (Cuneo) uccise due rapinatori e ne ferì un terzo. La condanna è a 14 anni e 10 mesi di carcere, in primo grado ad Asti era stata inflitta una pena di 17 anni.
Il gioiellere di Cuneo aveva subito già 6 rapine
Nella gioielleria, la coppia di anziani gioiellieri aveva già subito cinque rapine, in particolare furti con spaccate. Una condanna che ha gettato nello sconforto e nell’incredulità l’anziano gioielliere. «Alla mia età – ha detto Roggero – significa stabilire per me l’ergastolo solo per aver difeso la mia famiglia e me stesso. Quel giorno un rapinatore mi ha puntato la pistola addosso, l’altro ha sequestrato mia moglie e l’ha trascinata». Il terzo uomo che faceva da palo ha patteggiato quattro anni e dieci mesi di carcere. Ha aggiunto l’anziano gioielliere: «Erano attimi concitati. Ho temuto che avessero preso mia moglie, dai video che ci hanno fatto vedere un anno dopo mi contestano che si vede mia moglie passarmi accanto. Io non ricordo di averla vista. Durante momenti di profondo terrore il cervello può anche non registrare».
Mario Roggero massacrato dai rapinatori: naso e costole rotti
Dopo le dichiarazioni spontanee dell’imputato, in primo grado condannato a 17 anni dal tribunale di Asti, è intervenuto l’avvocato della difesa, Stefano Marcolini che ha sottolineato il ruolo avuto dalla rapina che il gioielliere subì nel maggio 2015 in cui riportò naso e costole rotti e il conseguente disturbo post traumatico da stress, che, seppur con sintomatologia latente, avrebbe influito sul comportamento del suo assistito nella successiva rapina. «È un omicidio seminato dalla legittima difesa putativa ma non siamo in presenza di una brutale esecuzione», ha sottolineato il legale «non c’è stato tempo per i ragionamenti, ma solo il tempo per una reazione istintiva».
«È prematuro un commento, aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza, poi faremo ricorso in Cassazione». Così, Stefano Marcolini, legale di Mario Roggero, commentando la sentenza della Corte d’assise e d’appello di Torino