“Aiutatemi”: il gioielliere che uccise i ladri deve sborsare 480mila euro ai familiari. Il disperato appello online
Se per Mario Roggero, il gioielliere di Grinzane Cavour (Cuneo) condannato in primo grado a 17 anni per l’uccisione di due banditi durante una rapina al suo negozio, la sentenza è stata durissima – oltre che inasprita di tre anni rispetto a quanto aveva chiesto il pm – la batosta arrivata con la disposizione del pagamento di 480mila euro, immediatamente esecutivo, a beneficio delle famiglie delle due vittime e del rapinatore superstite, ora in carcere, (a cui andranno 10mila euro), è addirittura impraticabile. Così, dalla sua pagina Facebook il gioielliere ha lanciato un disperato appello: «Abbiamo bisogno del vostro aiuto. Perché questo è insostenibile per noi». Anche considerato che il gioielliere, come riferisce il sito del Tgcom24 sulla vicenda, «aveva già versato 300mila euro a titolo di parziale risarcimento alle parti civili costituite».
Gioielliere che uccise i rapinatori, dopo la condanna penale il dispositivo del risarcimento dei danni
Dunque, lo sventurato gioielliere che al dramma della rapina – l’ennesima subita nel giro di pochi anni, e che l’ha indotto a reagire all’irruzione violenta sparando ai rapinatori – ha aggiunto il dramma della condanna, ora si ritrova ad affrontare anche la beffa di un gravoso onere. Onere che il tribunale gli ha prescritto a titolo risarcitorio. Tutto con buona pace della vicinanza e della solidarietà che i colleghi commercianti, ma anche buona parte della politica, gli hanno riconosciuto. Così come una parte significativa del Paese che, evidentemente, nella storia del gioielliere si è immedesimata. E magari in qualche modo riconosciuta.
Il negoziante deve versare 480.000 euro ai familiari delle vittime
E allora, forse è proprio a loro che si rivolge il 68enne con l’appello social, indicando nel post i riferimenti del conto bancario a cui si possono destinare le donazioni con l’emblematica causale: “Io sto con Mario Roggero”. Peraltro, oltre all’entità del risarcimento, c’è il dato che – come riferisce La Stampa e rilancia Il Giornale – le provvisionali da pagare, nel dispositivo letto in aula sono state dichiarate «immediatamente esecutive». Insomma, il loro versamento è già esigibile. Praticamente da subito…
Gioielliere condannato lancia la petizione online: “Aiutatemi, è insostenibile”
Così, entrando nel merito delle cifre dovute e riportate nel dispositivo, sempre il quotidiano milanese evidenza lo sforzo richiesto: «Per la vedova di Mazzarino e per i due figli sono stati disposti 60 mila euro a testa. Stesso indennizzo per la compagna di Spinelli. Ai fratelli dei due rapinatori – tre per Mazzarino e uno per Spinelli – destinati 20 mila euro a testa. Sommando le varie cifre, il totale supera i 450 mila euro». E racchiude in quella cifra buona parte dello schiaffo morale ed economico sferrato: ossia, un esborso superiore «rispetto ai 280mila euro stimati in aula. Una beffa – e una batosta – che va ad aggiungersi ai 300.000 euro già sborsati da Roggero in favore dei familiari dei due rapinatori, e versati prima del processo.
Il gioielliere aveva già versato 300mila euro a titolo di parziale risarcimento alle parti civili costituite
Una iniziativa mirata a ottenere una riduzione della pena – garantita dal codice in caso di pieno risarcimento del danno –. Riduzione che però, di fatto, non c’è stata. Anzi, di più: la pena è stata addirittura maggiorata. E al danno della condanna si è unita anche la beffa della batosta risarcitoria.