Ucraina e Russia
Zelensky: “Siamo molto vicini a un risultato reale. Il piano c’è”. Negoziati nella fase decisiva
“Il blocco fondamentale di tutti i documenti è pronto. È una base”, ha spiegato il leader ucraino. “Ci sono alcune questioni per le quali noi non siamo pronti. E sono certo che ci sono questioni per le quali i russi non sono pronti”
I colloqui per porre fine alla guerra tra Ucraina e Russia, ormai prossima al quarto anno, entrano in una fase che Kiev definisce decisiva. A dirlo è stato direttamente il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenendo lunedì davanti ai diplomatici del suo Paese, al termine di una nuova e intensa tornata di incontri con Stati Uniti ed europei.
Zelensky a un passo dalla pace
Secondo Zelensky, il lavoro negoziale condotto con Washington e con i partner europei ha raggiunto un livello di maturazione avanzato. “Sembra tutto piuttosto valido… ed è importante che si tratti del lavoro sia nostro (dell’Ucraina) sia degli Stati Uniti d’America. Questo suggerisce che siamo molto vicini a un risultato reale”, ha dichiarato, lasciando intendere che l’architettura di un possibile accordo sia ormai delineata, pur restando aperti nodi politici e strategici di rilievo.
Incontri incrociati e canali paralleli
Il confronto diplomatico si è sviluppato su più livelli. La delegazione ucraina, guidata dall’alto funzionario Rustem Umerov, ha incontrato emissari statunitensi ed europei, anche negli ultimi giorni, in Florida. In parallelo, e su un canale separato, il negoziatore russo Kirill Dmitriev, inviato agli investimenti del presidente Vladimir Putin, ha tenuto colloqui con funzionari americani nello stesso Stato. Da Kiev e da Mosca è arrivata la conferma che le rispettive delegazioni erano in rientro lunedì, con il compito di riferire sugli esiti delle discussioni.
Il piano statunitense in 20 punti
Al centro del negoziato c’è un piano statunitense articolato in 20 punti, presentato dagli inviati di Washington. Zelensky ha confermato che il documento è oggetto di discussione da settimane, dopo una prima bozza che aveva suscitato forti perplessità a Kiev e nelle capitali europee, giudicata allora troppo sbilanciata a favore di Mosca. “Non tutto è ideale, ma ha affermato il presidente ucraino, riconoscendo i limiti di una proposta che resta, tuttavia, la base di lavoro più concreta emersa finora.
I dossier aperti restano delicati. Tra questi, le garanzie di sicurezza che l’Ucraina considera indispensabili per evitare nuove azioni militari russe una volta cessati i combattimenti, e un piano di ripresa economica capace di rimettere in moto un Paese profondamente segnato dalla guerra. “Il blocco fondamentale di tutti i documenti è pronto. È una base”, ha spiegato Zelensky. “Ci sono alcune questioni per le quali noi non siamo pronti. E sono certo che ci sono questioni per le quali i russi non sono pronti”.
La delegazione statunitense è stata guidata dall’inviato del presidente Donald Trump, Steve Witkoff, affiancato dal genero del presidente, Jared Kushner, a conferma dell’interesse diretto di Trump in un dossier che resta tra i più sensibili dello scacchiere internazionale.
Pressione su Mosca e nodo politico
Nel suo consueto videomessaggio serale, Zelensky ha chiarito quale sia, a suo giudizio, il vero discrimine della fase attuale: la capacità degli Stati Uniti di ottenere da Mosca un cambio di atteggiamento. La questione chiave, ha detto, è stabilire se Washington sia in grado di “ottenere una risposta dalla Russia, una reale disponibilità da parte di quel Paese a concentrarsi su qualcosa di diverso dall’aggressione”.
Da qui l’insistenza sulla pressione economica e politica sul Cremlino, considerata uno strumento imprescindibile per ridurre la capacità di Mosca di proseguire il conflitto. “Ridurre il prezzo del petrolio russo, sanzioni globali forti e il mantenimento di altre forme di pressione sono ciò che può convincere anche una persona ostinata”, ha dichiarato. E ha rivendicato i risultati già ottenuti: “Quest’anno è già stato fatto molto per ridurre le risorse finanziarie a disposizione della macchina bellica russa”.