Il conflitto a Kiev
Zelensky invia a Trump il piano di pace aggiornato. Il Cremlino: “Nessuna tregua energetica”
Il presidente dice di essere pronto alle elezioni anche entro tre mesi se la sicurezza sarà garantita, il Cremlino risponde dicendo di volere una soluzione radicale
L’Ucraina condividerà in queste ore con gli Stati Uniti un piano di pace rivisto dopo i colloqui a Londra tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i leader di Francia, Germania e Gran Bretagna. Lo riportano i media internazionali.
Il presidente ucraino ha affermato che il piano aggiornato è ora composto da 20 punti rispetto ai precedenti 28, dopo che sono stati eliminati alcuni “ovvi punti anti-ucraini”. Mentre Mosca dice che non vuole una tregua energetica ma una soluzione definitiva del conflitto.
Il piano di Zelensky
Dopo aver incontrato Papa Leone e la premier Meloni in Italia, il presidente ucraino stima i tempi per l’invio del piano di pace, sotto la pressione di Trump che vorrebbe un accordo entro Natale. Poi replica di essere “pronto alle elezioni anche entro tre mesi se la sicurezza sarà garantita”.
La Russia: “No alla tregua energetica, si alla pace definitiva”
“La Russia dà priorità a una pace garantita e sostenibile a lungo termine in Ucraina , non a un cessate il fuoco. Così il portavoce presidenziale russo Dmitrij Peskov citato dalla Tass ha risposto a un briefing sulle dichiarazioni di Volodymyr Zelenskyj sulla disponibilità di Kiev a una “tregua energetica“. “Prima di tutto, stiamo lavorando per la pace, non per un cessate il fuoco”, ha sottolineato il portavoce del Cremlino. “Una pace sostenibile, garantita e a lungo termine, raggiunta attraverso la firma di documenti pertinenti, è una priorità assoluta”. Zelenskyj ha dichiarato che Kiev sta lavorando a una proposta di tregua energetica con la Russia e ha retoricamente attribuito la responsabilità di questo meccanismo a Mosca. Allo stesso tempo,” il regime di Kiev ignora la moratoria unilaterale della Russia sugli attacchi alle infrastrutture energetiche, implementata in primavera. In quell’occasione, nonostante il cessate il fuoco imposto dalle Forze Armate russe contro le strutture che rifornivano le forze ucraine di carburante ed energia, le Forze Armate ucraine hanno effettuato attacchi contro le infrastrutture in almeno 15 regioni russe“