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Crosetto sull’Ucraina, Putin inventa sempre una scusa. Avanti con gli aiuti militari e civili

Le bugie dello zar

Ucraina, Crosetto non fa sconti: Putin come il lupo di Esopo, inventa scuse. Non capisco chi tifa per lui. Avanti tutta col nostro sostegno

Tra spiragli di pace e nuove tensioni, mentre Mosca accusa Kiev di un attacco al Cremlino minacciando rappresaglie, il ministro della Difesa italiano smonta la narrazione russa e conferma il pieno appoggio militare e umanitario a Zelensky

Esteri - di Lorenza Mariani - 30 Dicembre 2025 alle 08:57

Ucraina, Crosetto a tutto campo smantella le bugie e le scuse di Putin e rinnova pieno sostegno a Zelensky da parte dell’Italia. «Invieremo tutto ciò che riusciremo e cioè ogni cosa possa servire per lenire il dolore e ad aiutare civili innocenti. Come abbiamo fatto a Gaza. Noi siamo così, siamo italiani». Tanto che ribadisce: «Il decreto (Dl Armi ndr) è stato condiviso e concordato. Con tutti».

Il fragile castello di carte della diplomazia internazionale sembra vacillare sotto il peso di nuove, pesanti accuse. Nonostante l’ottimismo scaturito dallo storico incontro a Mar-a-Lago tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky – dove si era parlato di un accordo sul piano di pace vicino al 90% – il clima è tornato gelido nel giro di poche ore. La Russia ha infatti accusato l’Ucraina di aver lanciato un attacco terroristico contro la residenza di Vladimir Putin a Novgorod, nella notte tra il 28 e il 29 dicembre.

Ucraina, Crosetto non fa sconti a Putin: su tutta la linea

Secondo il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, l’abbattimento di 91 droni a lungo raggio rappresenterebbe un atto di «terrorismo» che impone una rappresaglia imminente su obiettivi già individuati. Queste accuse rischiano di azzoppare definitivamente i negoziati, proprio mentre si cercava una quadra sul destino del Donbass e sulle garanzie di sicurezza per Kiev.

Tensioni e bugie, la replica dell’Italia: l’analisi del ministro Crosetto

In questo scenario di estrema tensione, il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, è intervenuto con fermezza in un’intervista al Messaggero, smontando la narrazione russa e confermando il pieno sostegno dell’Italia a Kiev. Per Crosetto, l’episodio dei droni e l’atteggiamento di Putin seguono un copione già visto.

«Putin mi ricorda il lupo della favola di Esopo ripresa da Fedro», ha dichiarato il ministro. «Se non basta una scusa, ne inventa una pur di poter giustificare la sua assurda violenza e una guerra che non ha ragione di esistere e che lui ha provocato. Ma ciò che mi colpisce non sono Putin e i suoi sodali, ma gli italiani che tifano per lui perché la Russia è più forte e lui carismatico. Giustificare l’ingiustizia, la violenza, la guerra, con la simpatia o con la logica del più forte è un atteggiamento da vigliacchi e da deboli che si spacciano per presunti esperti».

Quanto al Donbass, invece, Crosetto rilancia: «Si sta trattando e si deve trattare. Noto, però – continua il titolare del dicastero della Difesa – che l’unico veramente aperto alla trattativa è Zelensky. Putin fa finta».

Secondo il ministro infatti, mentre Zelensky si dimostra l’unico attore realmente aperto a una trattativa concreta, il leader del Cremlino starebbe solo «fingendo», utilizzando ogni pretesto per alimentare il conflitto e minare i progressi diplomatici raggiunti in Florida.

Sottolineando e puntualizzando: «La “lunga trattativa” c’è stata solo sui mezzi di informazione. Nella realtà, in meno di 10 minuti avevamo trovato un accordo, già settimane fa. Non mi pare che sia cambiato molto tranne il fatto che si sono sottolineati, giustamente, gli aiuti non militari e l’importanza della difesa aerea dell’Ucraina. Anche perché ogni aiuto che abbiamo dato, in tutti questi anni, e che daremo, serviva a una nazione attaccata che cercava di resistere e non ad una nazione che cercava scontri o guerre. Nessuno più dell’Ucraina vuole vedere finire questa follia».

Aiuti militari e civili: la via italiana alla pace

Non solo. Il ministro ha anche fatto chiarezza sul nuovo decreto per gli aiuti all’Ucraina, sottolineando che l’accordo interno al governo è stato raggiunto in pochissimi minuti, contrariamente alle indiscrezioni su presunte frizioni politiche. L’attenzione resta alta sulla difesa aerea, fondamentale per proteggere i civili – priorità assoluta per proteggere una nazione che cerca di resistere e non di aggredire –. E sugli aiuti umanitari – invio di materiali per lenire le sofferenze della popolazione, seguendo lo stesso modello applicato a Gaza –. In nome e per conto di un principio imprescindibile: quello dell’identità nazionale: «Noi siamo così, siamo italiani», ha ribadito Crosetto, rivendicando l’approccio empatico del nostro Paese.

Il monito contro i “tifosi” di Putin

Proprio per questo, l’affondo più duro di Crosetto è stato quello rivolto verso il fronte interno. Criticando quegli italiani che, affascinati dal carisma di Putin o dalla logica della forza, giustificano l’operato di Mosca. E definendo questo atteggiamento come un comportamento da «vigliacchi e deboli» che si spacciano per esperti.

In conclusione, mentre la Russia cerca di far deragliare i negoziati con accuse di attacchi diretti al cuore del potere di Putin, l’Italia e i partner occidentali sembrano intenzionati a mantenere la rotta. Ossia, sostenere il diritto alla difesa dell’Ucraina, nella speranza che gli spiragli aperti a Mar-a-Lago non vengano definitivamente chiusi dal “lupo” del Cremlino.

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di Lorenza Mariani - 30 Dicembre 2025