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“Testardamente divisi”: su Kiev le sinistre si presentano con 6 risoluzioni. E vorrebbero governare?

Campo largo allo sbando

“Testardamente divisi”: su Kiev le sinistre si presentano con 6 risoluzioni. E vorrebbero governare?

Senza categoria - di Alessandra Parisi - 18 Dicembre 2025 alle 09:58

Fa davvero ridere la roboante dichiarazione di Elly Schlein alla Camera prima della Caporetto sulle risoluzioni presentate dal campo largo sull’Ucraina. “Costruiremo l’alternativa insieme e vinceremo le prossime elezioni!”, promette. Sogna la spallata e vorrebbe, insieme a Conte e compagni, dare lezione alla maggioranza di governo. Ma basta guardare alle posizioni discordanti, ogni partito presenta il suo testo, per comprendere il corto circuito totale delle opposizioni sulla politica estera. In aula sono sei le risoluzioni del centrosinistra. Non riescono a trovare la quadra su nulla: 6 testi diversi. A nulla sono serviti i conciliaboli e le riunioni mattutine prima delle comunicazioni della premier Meloni alla vigilia del consiglio europeo.

Le sinistre in aula con 6 risoluzioni diverse, sono allo sbando

C’è quella dei 5Stelle che tifa per Trump in contrasto con quella del Pd che dice no al piano Usa e dà il via libera al nuovo pacchetto di aiuti e alla confisca degli asset russi. C’è Avs che dice no a tutto. Poi c’è +Europa con Magi che dice sì agli aiuti per Kiev e alla confisca dei beni russi ma anche alla difesa europea, che non piace a Schlein. Non poteva mancare la mozione isolata di Matteo Renzi, che dice sì all’Ucraina nella Ue e sì al piano Trump con Blair. Anche Calenda nel suo piccolo si fa sentire per dire anche lui sì agli aiuti a Kiev e al suo ingresso nella Ue. Ma aggiunge un sì alla richiesta Usa di portare la difesa al 5% del pil. Insomma in ordine sparso, tutti contro tutti. Sei testi che si smentiscono a vicenda.

Nessuna quadra, fallita la ricerca di un compromesso di Schlein e Conte

La maggioranza,  che le sinistre accusano di essere divisa, va alla Camera e al Senato con una sola risoluzione, approvata, con 177 voti favorevoli e 123 contrari. Il tentativo di trovare uno straccio di unità, un compromesso sul dossier Ucraina tra Schlein e Conte naufraga all’alba prima di arrivare in aula. Sul piano Trump la distanza è siderale. Altro punto di rottura è la confisca degli asset russi. Il Ms5 mette nero su bianco il no all’utilizzo dei beni russi per la ricostruzione e la spesa degli aiuti militari. Il Pd invece apre, grazie al lavoro ai fianchi della minoranza riformista del Nazareno. Più che testardamente unitari, come recita lo stanco refrain di Elly, testardamente divisi.

L’ironia della premier: mi preoccuperebbe un governo che si presenta con sei risoluzioni

Eppure, in faccia ai numeri, promette di trovare una sintesi anche sulla politica estera per rendere un briciolo credibile il sogno dell’alternativa al governo Meloni. Per ora non ce n’è traccia. E la premier glielo ha detto chiaro e tondo. “Mi preoccuperebbe in un contesto internazionale come questo mandare a Bruxelles un presidente del Consiglio che in Parlamento ha 6 risoluzioni”. Risposta di Schlein mentre prende il volo per Bruxelles. “Quando loro erano tutti all’opposizione, all’epoca del secondo governo Conte, prima dei Consigli europei presentavano risoluzioni diverse in Parlamento ora stanno governando insieme. Se ce la fanno loro, perché non dovremmo farcela noi?”.

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di Alessandra Parisi - 18 Dicembre 2025