Un caso chiuso?
Tatiana Tramacere sparita, data per morta e poi ritrovata: una deriva allarmante per qualche clic in più
La sparizione volontaria di Tatiana è un campanello d’allarme che suona sinistro
Per gli inquirenti il caso è chiuso. Tatiana Tramacere, la ventisettenne del Leccese ritrovata a casa del fidanzato dopo undici giorni di ricerche e di disperati appelli in tv e sui social, si è allontanata volontariamente. Non c’è alcun reato da contestare. Né a lei, né al ragazzo che l’ha nascosta in casa, tacendo con tutti il luogo in cui si trovava la ragazza, nonostante le continue richieste dei familiari e le indagini incalzanti degli inquirenti. Una vicenda che ha avuto fortunatamente un lieto fine, mentre si era ipotizzato che la sparizione di Tatiana, con tutte le telecamere puntate su quel fidanzato “reticente”, nascondesse l’ennesimo femminicidio.
Tatiana Tramacere, dal caso chiuso alle informazioni false sul ritrovamento del corpo
Se il caso è chiuso per gli inquirenti, la questione non può essere risolta per chi segue i casi di violenza contro le donne sia nelle aule di tribunale sia in quelle parlamentari. La sparizione volontaria di Tatiana è un campanello d’allarme che suona sinistro in primo luogo nella comunicazione dei fatti inerenti la vicenda. Per un clamoroso errore giornalistico, che ha avuto vasta eco mediatica, si era infatti diffusa la notizia del ritrovamento del corpo di Tatiana: una falsità colossale ripresa incredibilmente anche da alcune autorevoli testate d’informazione che non avevano verificato la fonte della notizia.
Un errore causato forse dalla corsa all’inseguimento di qualche visualizzazione in più, dell’algoritmo giusto per far balzare la propria testata in rete davanti a quelle concorrenti. Così come aumentano in queste ore i sospetti e le voci secondo le quali dietro la scomparsa volontaria delle giovane influencer di Nardò vi sia stato il tentativo di ottenere una effimera visibilità utile a guadagnare visualizzazioni ai propri video e post.
Un’ipotesi sconsolante quanto inquietante
Una ipotesi tanto sconsolante quanto inquietante: la ragazza si è allontanata da casa il ventiquattro novembre, quando tutti i media dedicavano ampio spazio alla giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. C’è da sperare che sia stata soltanto una singolare coincidenza, in caso contrario si dovrebbe tristemente concludere che tutto questo allarme, in un momento in cui l’allerta sulla violenza contro le donne è altissima e lo Stato si adopera come mai prima d’ora per arginare questa piaga, sia stato montato a arte per qualche clic o follower in più, a discapito di chi invece è davvero vittima di violenza.
*Susanna Donatella Campione, avvocato, senatore di Fratelli d’Italia e componente della Commissione bicamerale femminicidio