Danno senza limiti
Superbonus, la beffa finale: a pagare il conto delle truffe saranno le famiglie e i singoli condòmini: ecco perché
Le frodi sui bonus edilizi, già finite sotto la lente dell’amministrazione finanziaria e della Guardia di Finanza, rischiano infatti di colpire l’ultimo anello della filiera: i cittadini. Il "regalo di Natale" avvelenato di Conte e i grillini: Inchiesta del Sole 24Ore
Il superbonus continua a farci del male. Non si tratta più solo di smascherare illeciti che mettono sotto indagine eventuali irregolarità: come abbiamo puntualmente evidenziato sul Secolo. Ora a rimetterci senza che abbiano commesso nulla di male potrebbero essere i condomini, le famiglie, ossia i condomini stessi. Si apre infatti la fase più delicata. Con l’uscita di scena a fine anno dell’incentivo che ha scassato le casse dello Stato, resta una lunga scia di verifiche, contenziosi e richieste di recupero da parte dell’Agenzia delle Entrate. Tutto a posto, dunque, pagherà chi ha procurato un danno? No, non proprio. C’è il rischio che il conto ricada anche su chi, in totale buona fede, aveva approvato i lavori.
Il Fisco può rivalersi anche sui condomini in buona fede
Le frodi sui bonus edilizi, già finite sotto la lente dell’amministrazione finanziaria e della Guardia di Finanza, rischiano infatti di colpire l’ultimo anello della filiera: i cittadini. Il presupposto fondamentale del Superbonus – e in generale dei bonus casa – è l’effettiva realizzazione degli interventi. Per l’ex 110%, in particolare, è obbligatorio il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio. Se questo traguardo non viene raggiunto, si perde il diritto alla detrazione e il Fisco può rivalersi direttamente sui condomìni.
Superbonus, iniziano i guai per le famiglie
L’indagine condotta dal Sole 24 Ore riporta che l’Agenzia delle Entrate sta puntando l’attenzione sui crediti di imposta legati ai bonus edilizi: in particolare quelli generati da lavori mai completati, o da stati di avanzamento lavori (SAL) certificati in modo non corretto. Come si è spesso verificato: si tratta delle irregolarità più frequenti: cantieri bloccati, materiali contabilizzati in modo impreciso; asseverazioni non allineate alle prescrizioni normative. Piccoli vizi formali o strutturali che, però, possono far perdere totalmente il diritto alla detrazione.
Ed è qui che iniziano i guai: si tratta di una sorta di “effetto a catena”. Valutata l’assenza delle condizioni che hanno legittimato il credito, l’Agenzia non può che rivolgersi ai beneficiari finali: cioè ai condòmini. A loro viene richiesto l’importo del credito indebitamente maturato, accompagnato da sanzioni e interessi. Il tutto senza possibilità di rateizzare, dettaglio tutt’altro che irrilevante. Una spada di Damocle,m una mannaia. E’ il regalo di Natale di Conte e grillini: i condomini che avevano in buona fede avallato i lavori confidando nel “tutto gratuito” affermato da Conte e confidando quindi nella spinta degli incentivi pubblici, rischia ora la beffa: scoprire di essere l’ultima figura responsabile nella catena dei controll; e di dover pagare di tasca sua.
Superbonus, 9,3 miliardi di euro di truffe
È un tema molto delicato perché la maggior parte dei cittadini si è in buona fede affidata a tecnici e a imprese che avrebbero dovuto essere esperti di una normativa complessa, continuamente aggiornata e tutt’altro che intuitiva. Eppure, se le cose sono state fatte male, non sussistendo le condizioni che avrebbero dovuto dare accesso al credito, le conseguenze economiche ricadranno sui condomini, sulle famiglie, indipendentemente dal loro grado di coinvolgimento nei lavori e indipendentemente dal ruolo dei professionisti coinvolti. Bella roba, eh?
Lunga e dolorosa resa dei conti per migliaia di famiglie
Il problema a questo punto è la dimensione delle frodi per ora verificate: i sequestri disposti finora per crediti inesistenti hanno raggiunto 9,3 miliardi di euro: numero che evidenzia l’ampiezza del fenomeno,. E che, in qualche modo induce l’Agenzia delle Entrate e le amministrazioni ad intensificare i controlli per recuperare risorse. E’ la triste storia del superbonus di Conte: nonostante la misura sia arrivata al capolinea, inizia ora un altro capitolo doloroso per le finanze di imprese e famiglie: si apre una stagione di recuperi che non riguarda solo operatori e general contractor, ma anche i condòmini, chiamati ormai a gestire il lato più amaro della grande stagione degli incentivi. Il conto, in questi casi, è pesante: non solo la restituzione del credito d’imposta, ma anche sanzioni e interessi, da versare in un’unica soluzione. Un impatto economico che può superare di molto il beneficio ottenuto. L’unica alternativa resta il ricorso giudiziario, con costi elevati e tempi incerti. Lunga e dolorosa resa dei conti per migliaia di famiglie.