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Machado arriva a Oslo dopo un viaggio avventuroso ad alto tasso di rischio

Fuga per la vittoria del Nobel

Sul peschereccio tra le onde e travestimenti ai check-point: ecco come Machado ha beffato 007 e cacciatori di teste per arrivare a Oslo

La leader dell'opposizione venezuelana ha raggiunto la Norvegia con un’operazione segreta di 16 ore, eludendo i servizi segreti di tre Paesi dopo essersi camuffata con tanto di parrucca nera e dopo aver superato onde e posti di blocco: tutto nel racconto del "mago delle estrazioni"

Cronaca - di Giulia Melodia - 13 Dicembre 2025 alle 19:13

L’epopea che ha portato Maria Corina Machado, vincitrice del Premio Nobel per la Pace, a ricevere il suo riconoscimento a Oslo, sembra tratta dalla sceneggiatura di un thriller spionistico: invece è la dura (e avventurosa) realtà vissuta in prima linea dalla leader della opposizione venezuelana che, per sfuggire alla morsa del regime di Maduro, ha intrapreso un viaggio rocambolesco ad altissimo tasso di rischio, durato quasi sedici ore, e scadenzato dal superamento di ben 20 check point, beffati da un travestimento ad hoc e attraversati con coraggio e anima tra i denti.

La Machado a Oslo dopo un avventuroso viaggio tra peripezie e rischi

Un lungo viaggio in mare, nel cuore della notte e in acque agitate a dir poco, quello della premio Nobel per la pace, ricostruito attraverso il racconto di Bryan Stern, un veterano Usa, fondatore e a capo della società Grey Bull Rescue Foundation, specializzata in evacuazioni difficili, che ha spiegato con più particolari la rocambolesca fuga dal Venezuela della Machado non mancando di sottolineare: «C’era il rischio di attacchi Usa durante l’uscita via mare dal Venezuela, ma abbiamo saputo chi avvertire»… Aggiungendo significativamente: «Washington è stata informata perché non affondassero la barca. Ora la imploro di non tornare»…

Il racconto del mago delle “esfiltrazioni” ricostruisce tappe e svolte

Dunque, secondo i dettagli emersi dal racconto di Stern, l’operazione di esfiltrazione è stata così delicata da essere definita dal suo esecutore come la più complessa mai affrontata. La Machado ha iniziato la sua fuga dalla periferia di Caracas, travestita e con una parrucca scura per eludere il massiccio apparato di sicurezza che le dava la caccia, coinvolgendo i servizi segreti venezuelani, cubani, e persino parte dell’intelligence russa, specialmente a ridosso della cerimonia del Nobel. Attraversando, irriconoscibile, circa una ventina di posti di blocco militari, e raggiungendo pericolosamente la costa. Qui l’attendeva un peschereccio che ha navigato in condizioni estreme, tra «acque turbolente», fino a un punto di incontro prestabilito in alto mare, nel cuore della notte.

Ecco come la Machado ha beffato servizi segreti di 3 Paesi e superato 20 check point

Lì è avvenuto il passaggio cruciale: il trasbordo su un’altra imbarcazione, dove la leader dell’opposizione venezuelana ha incontrato gli uomini delle forze speciali della Grey Bull Rescue Foundation, un team di veterani con centinaia di missioni di salvataggio alle spalle. Quindi, il viaggio verso Curaçao, isola dei Caraibi sotto il Regno dei Paesi Bassi. Un capitolo della rocambolesca traversata descritto come «freddo e carico di tensione», nonostante il governo olandese abbia negato qualsiasi coinvolgimento ufficiale.

Alla conquista (rocambolesca) del Nobel per la pace

Dall’isola caraibica, poi, la Machado è finalmente salita a bordo di un jet privato. Con cui, dopo uno scalo tecnico nel Maine, è arrivata in Norvegia per la celebrazione del suo Nobel. Tutto, al termine di una laboriosa (e rischiosa) operazione interamente finanziata da donatori anonimi. E sebbene i soccorritori abbiano ammesso di aver comunicato la propria presenza in mare alle Forze Armate Usa per evitare di essere scambiati per narcotrafficanti. Un’avventura degna di un film, che sottolinea il livello di pericolo e clandestinità necessario per un’icona politica come Maria Corina Machado, la quale, nonostante tutto e malgrado gli appelli accorati a non tornare a casa, ha già espresso la volontà di rientrare in patria per combattere la dittatura.

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di Giulia Melodia - 13 Dicembre 2025