L'orco dietro il bancone
Stupro a Roma, con la scusa del wi-fi la stordisce con l’alcool per poterla segregare e violentare: arrestato peruviano 45enne
L'uomo, un cittadino sudamericano dipendente di un locale nel centro storico della città, è stato portato in carcere a Rebibbia. Sulla sua testa grava l'accusa di un piano congegnato per abusare della giovane turista trovata dagli agenti in stato di choc
Si è conclusa con l’arresto e il trasferimento nel carcere di Rebibbia una complessa indagine della Polizia Locale di Roma Capitale, coordinata dalla Procura. Il provvedimento di custodia cautelare in carcere è stato emesso nei confronti di un cittadino peruviano di 45 anni, accusato dei gravi reati di stupro e sequestro di persona ai danni di una giovane turista colombiana di 24 anni.
Stupro a Roma, 24enne sequestrata e abusata dal dipendente di un locale: arrestato un peruviano
La vicenda risale alla scorsa estate, quando la vittima, in visita nella capitale, si era rivolta a un dipendente di un ristorante del centro storico per chiedere aiuto. L’uomo, con la scusa di offrirle assistenza e l’accesso a una connessione Wi-Fi, ha messo in atto un crudele piano di violenza. Vediamo allora i dettagli della drammatica aggressione che ha portato le forze dell’ordine a raccogliere gravi indizi di colpevolezza e a disporre l’immediato arresto dell’indagato.
E partiamo allora dalla fine: è stato arrestato e portato in carcere a Rebibbia, a Roma, un cittadino peruviano di 45 anni accusato di stupro e sequestro di persona. Gli agenti del Iº Gruppo Centro dalla Polizia Locale di Roma Capitale, al termine di articolate indagini coordinate dalla procura di Roma, hanno portato all’esecuzione dell’ordinanza di applicazione di misura cautelare, emessa dal Tribunale di Roma, con arresto e trasferimento in carcere del 45enne.
Il provvedimento è scaturito al termine di complesse attività investigative avviate dai caschi bianchi la scorsa estate, subito dopo la denuncia della vittima delle violenze, una giovane colombiana di 24 anni che, al momento dei fatti, si trovava in visita nella capitale.
Stupro a Roma, la scusa del wi-fi fa scattare la trappola con la complicità dell’alcool
In base a quanto ricostruito, la donna si era rivolta a uno dei dipendenti di un ristorante del centro storico, in quanto si trovava in difficoltà a ritrovare l’albergo in cui alloggiava, data la temporanea impossibilità di cercare il percorso sul navigatore satellitare del cellulare a causa della mancanza di credito per la connessione dati. Con la promessa di farle usare il wi-fi del locale. E dicendo che all’interno il segnale fosse migliore, un 45enne, di nazionalità peruviana, l’ha invitata a entrare per poi iniziare a versarle da bere bevande alcoliche. Oltre che mettendo in atto comportamenti che sono diventati sempre più insistenti e molesti nel prosieguo della serata.
Un piano criminale basato su alcool, segregazione e violenza
L’uomo, poi, deciso a mettere in atto il suo piano criminale, ha condotto la giovane in un pub. Dove – non ancora pago e sufficientemente convinto dello stato ebbro dalla vittima – ha continuato a farla bere. Quindi, una volta fatta ubriacare, l’ha riportata nel ristorante, ormai in orario di chiusura, col pretesto di cucinarle qualcosa. E a quel punto ha abusato di lei. Per poi segregarla all’interno. Riuscita a fuggire in un attimo in cui il suo aguzzino si era allontanato, la vittima ha incontrato, dopo poco, una pattuglia della Polizia Locale, alla quale si è rivolta per chiedere aiuto.
Stupro a Roma, le indagini e il fermo del presunto colpevole
Quando era ancora in preda al panico, e tremante. Con gli abiti sporchi di vino e di sangue. Gli agenti le hanno subito fornito assistenza, allertando il soccorso medico. Una volta fatta sentire al sicuro, la giovane ha iniziato a raccontare quanto le era accaduto. Affidata alle necessarie cure mediche, gli operanti hanno avviato immediatamente le indagini. Ad esito delle quali, raccolti i gravi indizi di colpevolezza, gli inquirenti hanno disposto l’arresto del 45enne che è stato portato a Rebibbia.