La gestione della pandemia
Spese pazze del governo Conte durante il Covid: la Corte dei conti non controllava e la sinistra ha tagliato la sanità
Zero controlli da parte della Corte dei Conti e scudo penale contro ogni accusa di danno erariale. La struttura commissariale guidata da Domenico Arcuri, ai tempi del Covid, ha goduto di un trattamento di favore grazie all’immunità costruita a tavolino dal governo Conte.
FdI sulla gestione Covid: “Il governo Conte salvò Arcuri, ma fece le pulci a Regioni e Comuni”
È questo ciò che è emerso dall’audizione di ieri in commissione parlamentare Covid del presidente della Corte dei conti Guido Carlino, che ha presentato una dettagliata relazione sulla gestione della prima fase della pandemia durante la quale il governo Conte ha, di fatto, garantito alla struttura commissariale “una vera e propria immunità totale, poiché danni erariali ingenti venivano archiviati restando dunque impuniti”, come sostengono in una nota congiunta Galeazzo Bignami e Lucio Malan, presidenti rispettivamente dei deputati e dei senatori di Fratelli d’Italia.
Nessun controllo né preventivo né concomitante – continua l’accusa di Fratelli d’Italia – effettuato dalla Corte dei Conti su quali e quante risorse finanziarie venivano usate da Domenico Arcuri, mentre alle Regioni e ai Comuni venivano fatte le pulci su ogni centesimo speso. “Tutte le spese erano giustamente attenzionate, tranne quelle di Arcuri e della sua struttura. I risultati di questo trattamento di favore li abbiamo visiti: sperperi, mascherine inidonee cinesi e mediatori occulti amici”, accusano Bignami e Malan.
M5S attacca Santanché ma sorvola sulle proprie responsabilità
Un’aspra verità dura da digerire per il Movimento Cinque Stelle che, attraverso una nota del deputato Alfonso Colucci, componente della Commissione Covid, accusa Fratelli d’Italia di diffondere bugie solo per “sottoporre il governo Conte a un processo politico”. Secondo Colucci, Fratelli d’Italia mente perché, a suo dire, “il presidente Carlino ha infatti testualmente riferito che ‘non abbiamo avuto una eliminazione del controllo concomitante’ e che era previsto ‘un normale controllo sulla gestione’. Nessuna immunità per Arcuri, insomma, al di là delle solite teorie del complotto tanto care a FdI”. Seguono, poi, i soliti attacchi al ministro del Turismo Daniela Santanchè che, non avendo mai fatto parte del governo giallorosso (ovviamente, aggiungiamo noi), nulla ha a che vedere con gli acquisti e con le scelte prese in quel periodo o con la gestione delle risorse pubbliche gestite da Domenico Arcuri.
Buonguerrieri, FdI: “Arcuri salvato da ‘scudo’ di Conte, ma danni erariali accertati”
Il problema sostanziale, come sottolinea anche la deputata Alice Buonguerrieri, capogruppo di FdI in commissione Covid, è che il presidente Carlino “ha spiegato che, pur in presenza di ipotesi di danni erariali rilevanti durante la prima fase della pandemia, la maggior parte delle istruttorie si è conclusa con provvedimenti di archiviazione da parte delle Procure competenti, stante l’assenza di dolo”. L’acquisto di Dpi non idonei e di mascherine prive di certificazione CE, il mancato uso di notevoli dosi di vaccino pari a tre volte il fabbisogno e l’affidamento di più forniture di mascherine a una società poi fallita sono solo alcune delle illiceità riscontrate nelle procedure di approvvigionamento riscontrate dalla Corte dei Conti.
“Il presidente Carlino ha poi riferito del danno accertato derivante dalla ‘ingiustificata e irrazionale scelta’ – parole sue – di dismettere banchi a rotelle e presidi sanitari, tra cui mascherine, non inventariati e lasciati inutilizzati per lungo tempo”, ha aggiunto Buonguerrieri, che considera lo scudo introdotto dal governo Conte “una vera e propria immunità ai danni dei cittadini”. E si chiede polemicamente: “La sinistra dirà che anche il presidente della Corte dei Conti è un complottista ‘no vax’?”.
La sinistra “mani di forbice” ha tagliato la sanità
Ma non è tutto. Dalla relazione di Carlino risulta, inoltre, che le criticità strutturali della sanità italiana emerse nel biennio pandemico 2019-2021 sono state causate dai tagli effettuati dai governi che si sono succeduti nei 10 anni precedenti. “Le carenze nella rete dei servizi territoriale e il sottodimensionamento delle risorse umane sono l’inevitabile conseguenza di politiche sanitarie scellerate compiute perlopiù da governi guidati da esponenti del Partito democratico”, accusa Antonella Zedda, vicepresidente dei senatori di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Covid.
“La Corte dei Conti conferma, dunque – aggiunge Zedda – quanto già dimostrato nel 2023 da uno studio indipendente della Fondazione Gimbe di Nino Cartabellotta, un esperto che non può certamente essere tacciato di simpatie verso i sovranisti”. E, infine, conclude Zedda: “Alla luce di tutto questo, ci aspetteremo un bel ‘mea culpa’ da parte dell’ex ministro Speranza e soci che ogni giorno accusano il governo Meloni di colpe che, dati alla mano, sono imputabili primariamente alla sinistra”.