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Minacce a Giorgia Meloni, la denuncia di Donzelli

Ideologia che gronda sangue

“Spara a Giorgia”: firmato BR, la minaccia choc scritta sul muro. Donzelli denuncia: “Non ci fermeremo, la premier non si farà intimidire”

Una virulenta intimidazione firmata "estremismo comunista" è apparsa oggi sul viale a mare di Marina di Pietrasanta. Indignazione e sconcerto per questa ondata di ritorno di violenza politica o odio ideologico

Politica - di Bianca Conte - 7 Dicembre 2025 alle 13:43

Ci risiamo, altro che bullometro. Con Atreju che ha appena aperto i battenti, cercando anche un risposta sferzante ma ironica all’aggressività di certi messaggi (intimidatori) che arrivano da sinistra, la mattinata di domenica si apre con un gesto che fa impennare una violenza politica rossa tutt’altro che simbolica. Un atto che, è innegabile, evoca gli anni più bui della nostra storia.

Come denunciato sui social da Giovanni Donzelli, responsabile dell’organizzazione di Fratelli d’Italia, che ha denunciato l’ultima, sanguinosa minaccia indirizzata contro la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Stigmatizzata su un muro di Marina di Pietrasanta, sul viale a mare: «Spara a Giorgia», e firma dell’estremismo comunista delle Brigate Rosse, è il messaggio che evoca sangue e minaccia. E con tanto di firma.

“Spara a Giorgia”: la minaccia scritta sul muro di Marina di Pietrasanta

La denuncia (e la risposta) arrivano da Donzelli che sui social posta: «Solidarietà a Giorgia. Il linguaggio di odio di certa sinistra fa guadagnare qualche ospitata televisiva e molti like, ma rischia di fomentare i facinorosi e far ripiombare l’Italia in un clima che non vorremo mai più rivivere. Giorgia non si farà intimidire. Non ci fermeremo», scrive l’esponente di FdI, allegando la foto del muro con la sconcertante scritta.

La denuncia, e la replica, di Donzelli sui social

Un messaggio di morte e di terrore rivolto direttamente alla premier. Un gesto ignobile che travalica ogni limite di critica interno al dibattito politico, e in nome di un richiamo esplicito alla lotta armata che ha insanguinato il Paese. Il frutto velenoso di un clima di delegittimazione costante e di odio ideologico alimentato giorno dopo giorno dalle improprie esternazioni di intellettuali e accademici d’area, rilanciate dai giornaloni del mainstream che avvelenano il dibattito pubblico e inquinano la possibilità di un confronto leale e liberamente democratico.

Bignami: «Solidarietà a Meloni per la minaccia da estremismo rosso, non ci intimidiscono»

Immediata la reazione e la solidarietà espresse subito da Galeazzo Bignami, presidente dei deputati di FdI, che a sua volta sui social scrive: «Solidarietà al Presidente Meloni per queste minacce firmate, come sempre, dall’estremismo rosso: l’ennesima prova di un clima d’odio che qualcuno continua a tollerare. Non ci intimidiscono. Non ci hanno mai intimidito», posta a chiare lettere sul web Bignami.

Minacce alla Meloni, l’allarme di Crosetto e la cruda realtà

Impossibile non leggere tanto e tale sfregio come la conseguenza di un clima alimentato da una certa “sinistra” massimalista. La stessa che tace. O, peggio ancora, giustifica l’estremismo sui palchi e nelle piazze. E si sa: quando il confronto politico degenera in un lessico da guerra civile, si crea inevitabilmente l’humus per i gesti più folli e le insidie minacciose  più violente. E intanto, l’allarme lanciato proprio in queste dal ministro Crosetto in un’intervista a L’Avvenire, sul rischio di un ritorno alle “Brigate Rosse 4.0” di fronte a un astio e a una virulenza crescenti, diventa drammaticamente più attuale e cogente che mai.

La solidarietà alla premier dall’Associazione Giornaliste Italiane

L’Associazione Giornaliste Italiane esprime la più ferma condanna per la scritta minacciosa comparsa contro il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Marina di Pietrasanta. “Ogni forma di incitamento alla violenza, di intimidazione o di linguaggio d’odio è inaccettabile e va respinta con decisione, indipendentemente da chi sia il bersaglio dell’intimidazione. In questo caso la premier a cui va tutta la nostra solidarietà. Come professioniste dell’informazione ribadiamo che la libertà di espressione non può e non deve essere confusa con l’istigazione alla violenza. La tutela del confronto democratico richiede rispetto e la capacità di riconoscere e stigmatizzare gli eccessi provenienti da qualunque area politica o sociale. Invitiamo tutti i colleghi giornalisti, i media, le forze politiche, i rappresentanti della società civile a condannare e non far calare il silenzio su un episodio che colpisce le nostre istituzioni. Contribuire, ciascuno nel proprio ambito, alla costruzione di un clima pubblico rispettoso, lontano da logiche che alimentano tensioni e contrapposizioni assolute è una responsabilità che coinvolge tutti”.

 

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di Bianca Conte - 7 Dicembre 2025