Sorpresa, i Tg battono i social e google: la tv è ancora il primo mezzo d’informazione per gli italiani
Cronaca - di Annamaria - 5 Dicembre 2025 alle 15:33
Attaccati ai dispositivi, ma fedeli alla tv, che attraverso i Tg resta il primo mezzo per informarsi. È la fotografia scattata dal 59esimo Rapporto Censis 2025 sulla situazione sociale del Paese.
Gli italiani ancora fedeli alla Tv: i Tg sono la prima fonte di informazione
Dal rapporto emerge che il 47,7% della popolazione si informa guardando i Tg, che sono però tallonati da Facebook, utilizzato come fonte di notizie dal 36,4% degli italiani. I motori di ricerca si piazzano terzi, con il 23,3%, superando di parecchio le tv all news, che si attestano al 18,9%, e i siti web d’informazione, che sono al 17,2%. Seguono poi le piattaforme social più conosciute, come Instagram, consultato dal 16,7% degli utenti, YouTube dal 15,5% e TikTok dal 14,4%. Se si focalizza l’attenzione solo sui giovani, però, le nuove fonti d’informazione superano nettamente i Tg: tra loro l’utenza scende dal 42,3% del 2021 al 22,5% del 2024. YouTube invece si attesta al 22,8% di utenza e i motori di ricerca su internet al 24,1%.
La tv batte anche internet: usata dal 94,1% contro il 90,1%
Per quanto riguarda i consumi mediatici nel loro complesso, il 90,1% degli italiani utilizza internet, l’89,3% lo smartphone, l’86,1% i social network. Ma tengono ancora i media audiovisivi di lungo corso, con la televisione che resta regina dei media con il 94,1% di utenti e la radio che si attesta al 79,1%. Emerge però anche un’altra faccia della medaglia, ovvero la crisi dei media a stampa che resta critica.
La crisi dei giornali cartacei
Comincia dai quotidiani cartacei venduti in edicola, che nel 2024 hanno toccato il minimo storico con il 21,7% di lettori: -45,3% dal 2007. E vede una limatura dei lettori dei settimanali (-2,2% rispetto al 2023) arrivati al 18,2%, mentre i mensili sono stabili (16,9%). Gli utenti dei quotidiani online sono il 30,5% degli italiani e salgono al 61% quanti utilizzano i siti web d’informazione. E ancora: i connazionali che leggono libri cartacei scendono del 5,6% in un anno e arrivano a quota 40,2%. I lettori di e-book sono fermi a 13,4%.
Sui social più foto, più utenti
Un dato particolarmente significativo riguarda il consolidamento delle piattaforme online centrate sull’immagine, che si tratti di contenuti fotografici o di video. Instagram (78,1%), YouTube (77,6%) e TikTok (64,2%) rappresentano i tre poli principali di questo ecosistema. Facebook è utilizzato dal 66,3% della popolazione complessiva, ma tra i giovani registra una presenza più ridotta (55,2%). Invece WhatsApp è usato dall’87,4% e Telegram dal 42,9% della popolazione giovanile.
Due italiani su 10 passano metà del loro tempo da svegli attaccati a un dispositivo
Per quanto riguarda l’utilizzo dei dispositivi, il 46,1% degli italiani tra i 16 e i 64 anni vi trascorre mediamente più di 4 ore al giorno per ragioni non lavorative. L’intensità di utilizzo è maggiore tra i più giovani: hanno trascorso in media più di 4 ore al giorno con in mano uno smartphone il 64,5% degli adolescenti tra 16 e 17 anni e più della metà delle persone tra 18 e 34 anni. In quest’ultima fascia d’età, poi, l’11,3% ha trascorso a contatto con un dispositivo digitale più di 7 ore al giorno e più di 9 ore l’8,5% dei 35-49enni. Assumendo una media di 8 ore di sonno al giorno, ciò significa che il 20% delle persone nel pieno della loro maturità trascorre all’incirca la metà del proprio tempo di veglia nello spazio senza luogo del digitale.
Drogati di smartphone e consapevoli di esserlo
Non a caso – prosegue il Rapporto Censis – il 77,6% degli italiani ritiene che i media digitali siano pensati appositamente per ridurre i tempi di attenzione e creare forme di dipendenza. Infatti, il 63% degli italiani si sente molto o abbastanza dipendente dalle tecnologie digitali (il dato sale al 71,0% tra i giovani di 16-17 anni). Non sorprende perciò che il 65,6% degli italiani adesso senta spesso l’esigenza di disconnettersi.
di Annamaria