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Scatarzi: “Contro di noi si è scomodato il gotha della sinistra al caviale. Ci saremo, ai lettori non serve la badante”

L'intervista all'editore

Scatarzi: “Contro di noi si è scomodato il gotha della sinistra al caviale. Ci saremo, ai lettori non serve la badante”

Politica - di Gloria Sabatini - 3 Dicembre 2025 alle 16:34

“Mi aspettavo una certa reazione, vista la nostra posizione difforme e non allineata al pensiero dominante, ma non così”. Marco Scatarzi, direttore di Passaggio al Bosco Edizioni, la casa editrice fiorentina finita nel mirino di una certa intellighenzia progressista che ne ha chiesto il bando dalla fiera libraria “Più libri più liberi” in programma a Roma dal 4 all’8 dicembre, fa il punto sulla vicenda. Per la cronaca la partita è stata chiusa definitivamente dall’Associazione italiana editori: la casa editrice ispirata a Junger sarà presente con il suo stand.

Come ci si sente a essere censurati dai maitre à penser del pensiero unico?

Mi aspettavo qualcosa, ma non pensavo che la nostra presenza fosse così importante da chiamare a raccolta il gotha della sinistra italiana al caviale. È la conferma che non sono minimamente abituati a tollerare la presenza dell’altro da sé.

Ma non sono gli stessi che si ergono a paladini della libertà di stampa e di pensiero e accusano il governo di mettere il bavaglio al dissenso?

Non solo, ma tra i firmatari c’è l’onorevole Emanuele Fiano che è stato “censurato” poco tempo fa all’università  Ca’ Foscari di Venezia, contestato e cacciato dai collettivi pro Pal. È un corto circuito che si alimenta. Pretendono di decidere loro quale è il perimetro della libertà, che cosa è lecito e cosa no, cosa si può pubblicare, cosa si può leggere. E questo è svilente anche nei confronti dell’opinione dei lettori, che si ritengono degli sprovveduti, incapaci di giudicare autonomamente ciò che hanno di fronte, come se avessero bisogno di una badante ideologica che li assiste.

Questa presunta superiorità morale che porta a dare le patenti è una cifra storica della sinistra

Non c’è solo il restringimento dello spazio pubblico, ma il voler fare la morale agli altri. Mi lasci dire poi che il metodo della raccolta firme è piuttosto squallido, venne utilizzato per gli assassini della strage di Primavalle, ci riporta agli strumenti utilizzati negli anni di piombo: giudicare, processare e mettere alla gogna.

Domani sarete alla rassegna con le vostre proposte librarie?

Lo stand è stato confermato, noi ci saremo. Tra l’altro vorrei sottolineare, come abbiamo fatto nell’unico comunicato stampa sulla vicenda, che abbiamo oltre 300 titoli, 20 collane e decine di temi differenti. È piuttosto sterile accusarci di pubblicare a senso unico.

Come potremmo definire Passaggio al Bosco? Editoria di nicchia? Politicamente scorretta?

Ci definiamo editori identitari, non allineati al pensiero unico dominante. E riteniamo di pubblicare un punto di vista, una ricerca storica, un certo ordine di interesse rispetto a temi e prospettive che, certo, possono non piacere. Abbiamo ripubblicato molti libri, alcuni tra quelli additati dai firmatari della censura erano già usciti altre case editrici.

Qualche esempio?

Quello sulla Decima Mas, già pubblicato da un grande editore, piuttosto che testi sulla storia militare usciti già per Mursia. Ma se li pubblichiamo noi fanno scandalo.

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di Gloria Sabatini - 3 Dicembre 2025