CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Novelli attivisti crescono, la maestra elementare porta in piazza a Genova i piccoli alunni tra sigle sindacali e bandiere palestinesi

Attivisti in erba

Piccoli pro-Pal crescono: la maestra delle elementari di Genova porta i bambini “in gita” al corteo. E lo sbandiera pure sui social

Ha suscitato sconcerto il caso dell'insegnante che ha portato i suoi piccoli alunni in piazza, in uno sciopero sindacale e pro-Palestina marcatamente politico. Un gesto che ha sollevato il dubbio di indottrinamento pedagogico e posto interrogativi su limiti e contorni del ruolo di un docente

Politica - di Ginevra Sorrentino - 1 Dicembre 2025 alle 13:44

re aLa scena immortalata da un immancabile post sui social ricorda molto da vicino una scena degna di una cartolina dal fronte ideologico: bambini di una scuola elementare in piazza a Genova, che sventolano bandierine sindacali e uno di loro finanche avvolto dal vessillo palestinese più grande di lui che lo ricopre dalla testa ai piedi. Tutto in un contesto di sciopero generale e marce pro-Palestina: temi che a sei o sette anni si fatica a comprendere persino nella loro definizione geografica. Ma tant’è: e il quotidiano Il Tempo ha scovato la notizia che non possiamo esimerci dal riportare con sconcerto, sollevando il velo su un episodio che ha subito innescato interrogativi inquietanti su proiezioni e limiti della missione educativa: quanto è lecito politicizzare – o peggio – indottrinare l’infanzia?

Piccoli attivisti crescono: e a Genova la maestra li porta in piazza con la bandiera della Palestina

La protagonista dell’accaduto è una insegnante di una scuola elementare di Genova, che con orgoglio e forse poca lungimiranza mediatica, ha pubblicato sul proprio profilo Facebook una foto che la ritrae in piazza circondata dai suoi giovanissimi alunni sovrastati – per statura e scenografia militante – da bandierine rosse (e non solo). Oltretutto, in barba a diritto al privacy e codici sulle tutele riservate ai minori, come rileva Il Tempo, «nessuno dei piccoli aveva il volto oscurato, pur avendo avuto il post un’ampia diffusione». Insomma, i bambini, involontari protagonisti, appaiono nel post social come parte integrante del corteo indetto da diverse sigle sindacali ed extraparlamentari, trovandosi fianco a fianco con figure come la relatrice Onu per la Palestina, Francesca Albanese, e l’attivista ambientalista Greta Thunberg.

E il messaggio della maestra, affidato a una lunga didascalia, non è meno prorompente dell’immagine pubblicata da una insegnante che si definisce fiera della partecipazione della sua scuola, e che in una miscela esplosiva di retorica sindacale e improprio richiamo costituzionale, verga online: «Si sciopera. Insegnanti, genitori e bambini e bambine. Sempre fiera della mia scuola e della sua partecipazione. Perché non possiamo che occuparci dei bambini e delle bambine di tutti e tutte. Anche quelli lontano da noi. Siamo i loro occhi e la loro voce. Ce lo chiede la nostra Costituzione. W la Daneo W la scuola pubblica W Genova resistente. W la Palestina libera», dichiara sull’agorà internetica la docente.

Il post con cui la maestra elementare arringa le folle e gli utenti…

Arringando le folle, da remoto, come in presenza dalla piazza genovese (una delle arterie pulsanti del cuore pro-Pal aperto ai minori), spazio manifestante che sullo sfondo mostra le bandiere dell’Usb, il sindacato di base. Di cui, peraltro, Il Tempo ricorda opportunamente: «Lo stesso che ha organizzato eventi con Mohammad Hannoun». Ma non è finita qui. Perché post e tono rivendicazionista proseguono, e immancabilmente, nel segno della netta condanna, sferzata dal pulpito pedagogico dal quale, dopo aver dichiarato l’appartenenza sindacale, con tanto di patente Cgil vidimata da ben «28 anni», punta l’indice.

… E punta l’indice contro il governo

Tanto da arrivare a formulare le solite accuse d’opposizione: «W la scuola capace di dissentire da un governo che spende più soldi in armamenti, sovvenziona le scuole private e taglia fondi alle scuole pubbliche. Un governo che mette bavagli». Dichiarazioni che, se lanciate nell’etere da una adulta che dissente e contesta, fluiscono nel mare della rete insieme ad altre. Ma che destano sgomento se usate per giustificare la presenza di bambini delle elementari in una manifestazione di piazza con tanto di novelli attivisti al seguito.

La dura reazione all’iniziativa della maestra elementare che ha portato in piazzi i piccoli alunni

Tanto da suscitare il commento indignato di Rossano Sasso, capogruppo della Lega in commissione Cultura, che sulla vicenda di indottrinamento dalla cattedra alla piazza ha sottolineato: «Sono stufo di docenti che scambiano le classi per sezioni di partito. I bambini non devono scioperare, i bambini devono andare a scuola. Ognuno è libero di esercitare il proprio diritto di opinione e la libertà di manifestare, ma se sei una maestra e porti bimbi di 7 anni in piazza qualche perplessità mi viene, ragione per cui depositerò nelle prossime ore una interrogazione parlamentare che faccia chiarezza sulla vicenda». Tanto per ribadire che se la scuola pubblica ha la missione di educare al pensiero critico, non ha quello di instillare un’unica ideologia.

Sasso: «Indottrinare bambini e farli manifestare in piazza non è esattamente l’obiettivo della missione educativa»

Non solo, chiedendosi implicitamente dove siano finiti i principi di neutralità, pluralismo e sviluppo cognitivo autonomo, Sasso conclude la sua disamina asserendo duramente: «Indottrinare bambini e farli manifestare in piazza non è esattamente l’obiettivo della missione educativa, a meno che non si faccia riferimento a regimi totalitari».

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Ginevra Sorrentino - 1 Dicembre 2025