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Pd, botte di fine anno. Meloni incoronata dal “Financial Times”, Schlein bocciata da “Haaretz”: «E’ goffa»

Le pagelle dall'estero

Pd, botte di fine anno. Meloni incoronata dal “Financial Times”, Schlein bocciata da “Haaretz”: «E’ goffa»

Politica - di Lucio Meo - 28 Dicembre 2025 alle 09:06

Nel duello a distanza tra leader politici italiani, che in questi giorni si consuma anche sui media internazionali, al momento la premier Meloni continua a infliggere umiliazioni politiche pesanti alla segretaria del Pd Elly Schlein. Se la prestigiosa testata economica britannica “Financial Times” compila pagelle promuovendo a pieni voti il governo Meloni su conti pubblici e stabilità, l’autorevole testata israeliana “Haaretz“, non senza malizia, boccia la leader del “campo largo”, nonostante – sottolinea – le sue origini ebraiche. In più, i giudici non arrivano da un commentatore di destra ma da un ex deputato del Pd, Carlo Galli, che arricchisce la stroncatura della Schlein con giudizi quasi imbarazzanti per la Schlein.

Meloni vince il duello sui media stranieri con la Schlein

In questi giorni il “Financial Times” ha promosso sia Italia che  Spagna, “che si lasciano alle spalle l’etichetta di “periferia” dell’euro. “Lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi a dieci anni si è ristretto a circa 70 punti base: il minimo dalla fine del 2009. Ancora più marcata la corsa della Spagna, con il differenziale sceso sotto i 50 punti, livelli che non si vedevano da prima della crisi dell’euro. Una fusione tra la vecchia periferia e i Paesi un tempo considerati più sicuri”, nell’analisi di Ales Koutny di Vanguard, che certifica come i mercati abbiano “memoria lunga, ma sanno voltare pagina”. L’Italia resta un caso a sé: la crescita “è più lenta” di quella spagnola ma – osserva il quotidiano della City nel suo focus sui titoli sovrani – non impedisce agli investitori di premiare l’impegno del governo Meloni sul taglio del deficit, con l’obiettivo di portarlo dal 7,2% del Pil del 2023 al 3% nel 2025 accelerando l’uscita dalla procedura Ue “nonostante le pressioni” sociali legate al caro vita. “Il mercato guarda allo spread: il restringimento del gap ha riportato alla porta anche gli investitori più prudenti, dando forma a uno scambio di ruoli con chi un tempo faceva scuola”.

E la candidata a duellare con Meloni alle prossime Politiche? A Natale il quotidiano progressista israeliano Haaretz ha dedicato ad Elly Schlein un lungo ritratto sotto na domanda cattivella: «Questa outsider politica di sinistra con radici ebraiche, può davvero sfidare la Meloni in Italia?». La conclusione è una sola: no. Difficilmente la Schlein potrà essere la sfidante di Giorgia Meloni. Perché, sostiene nel reportage il politologo bolognese Carlo Galli, ex deputato Pd, «la migliore possibilità per Schlein di rimanere alla guida della sinistra sarebbe quella di aggirare il suo partito e concentrare la narrazione su se stessa, nel tentativo di rafforzare il suo appeal personale presso gli elettori, che, dopotutto, è ciò che Meloni e molti altri politici fanno oggigiorno». «Schlein non sembra condividere il carisma naturale e la facilità di comunicazione di Meloni. Spesso ha faticato goffamente a spiegare il suo background personale e a renderlo appetibile agli elettori italiani». Ma c’è anche un altro piccolo giallo, o scivolone: “Haaretz” avrebbe chiesto alla Schlein un’intervista, ma lei si sarebbe negata, in evidente imbarazzo sulla questione mediorientale.

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di Lucio Meo - 28 Dicembre 2025