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Papa Leone

Attenti ai social

Papa Leone sferza la curia romana: “Non serve primeggiare e cercare il potere, basta con la pigrizia”

Il Pontefice richiama i presbiteri a una vocazione spontanea e servizievole e censura l'orrore della pedofilia e degli abusi

Cronaca - di Renato Sandri - 22 Dicembre 2025 alle 15:17

Papa Leone XIV scrive una lettera apostolica ai sacerdoti e li esorta al dinamismo, a combattere la pigrizia e l’isolamento e a stare attenti alle insidie dei social. Un documento di alto valore pastorale ed evangelico. Nel quale sferza la curia e la invita a non primeggiare.

La lettera del Papa

Nella lettera del Pontefice, “Una fedeltà che genera futuro”, in occasione del LX Anniversario dei Decreti Conciliari ‘Optatam Totius’ e ‘Presbyterorum Ordinis’, si legge che,  “una fedeltà che genera futuro è ciò a cui i presbiteri sono chiamati anche oggi, nella consapevolezza che perseverare nella missione apostolica ci offre la possibilità di interrogarci sul futuro del ministero e di aiutare altri ad avvertire la gioia della vocazione presbiterale”.

Il sacerdote, “insieme al distacco dai beni materiali”,  deve anche mostrare, “una perseverante ricerca e adesione alla volontà di Dio, facendo così trasparire Cristo in ogni sua azione. Ad esempio, – scrive Prevost – questo avviene quando si fugge ogni personalismo e ogni celebrazione di sé stessi, nonostante l’esposizione pubblica cui talvolta il ruolo può obbligare”.

“Basta primeggiare”

” L’amarezza a volte si fa strada anche tra di noi-scrive il Pontefice- quando, magari dopo tanti anni spesi al servizio della Curia, notiamo con delusione che alcune dinamiche legate all’esercizio del potere, alla smania del primeggiare, alla cura dei propri interessi, stentano a cambiare. E ci si chiede: è possibile essere amici nella Curia Romana? Avere rapporti di amichevole fraternità’?”

No alla pigrizia pastorale

Il Pontefice richiama a un rischio: “Ci si ritira in sé stessi rifiutando la sfida dell’evangelizzazione e assumendo un approccio pigro e disfattista”. “Nel nostro mondo contemporaneo, caratterizzato da ritmi incalzanti e dall’ansia di essere iperconnessi, che ci rende spesso frenetici e ci induce all’attivismo, sono almeno due le tentazioni che si insinuano contro la fedeltà a questa missione”.

Attenti alle insidie dei social

Prevost mette in guardia i sacerdoti dalle insidie dei social: ” L’esposizione mediatica, l’uso dei social network e di tutti gli strumenti oggi disponibili va sempre valutato sapientemente, assumendo come paradigma del discernimento quello del servizio all’evangelizzazione’. ”In ogni situazione, – sottolinea il Pontefice -i presbiteri sono chiamati a dare una risposta efficace, tramite la testimonianza di una vita sobria e casta, alla grande fame di relazioni autentiche e sincere che si riscontra nella società contemporanea”.

L’orrore della pedofilia

Prevost ha anche affrontato la questione della pedofilia nella Chiesa: “‘In questi ultimi decenni, la crisi della fiducia nella Chiesa suscitata dagli abusi commessi da membri del clero, che ci riempiono di vergogna e ci richiamano all’umiltà, ci ha reso ancora più consapevoli dell’urgenza di una formazione integrale che assicuri la crescita e la maturità umana dei candidati al presbiterato, insieme con una ricca e solida vita spirituale”.

 

 

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