Milano
Offese alla Meloni e urla, ma i pro-Pal non rovinano la Prima della Scala. Applausi alla Segre e incasso record
Si è aperta sulle note dell’inno di Mameli, la Prima del Teatro alla Scala di Milano sulle note dell’opera ‘Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk’ di Dmitrij Shostakovich, diretta dal maestro Riccardo Chailly che inaugura la stagione 2025-2026. L’intera platea e gli spettatori presenti nei palchi si sono alzati in piedi durante l’esecuzione dell’inno nazionale. In precedenza il pubblico aveva tributato un lungo applauso anche al maestro Chailly quando ha fatto il suo ingresso per dirigere l’orchestra. Tante le presenze istituzionali, alla Prima, ma anche vip e attori, tra cui l’attore Pierfrancesco Favino, il presidente di Abi Antonio Patuelli, il presidente della commissione Finanze della Camera, Marco Osnato, l’ex sovrintendente della Scala Dominique Meyer e seduta nel palco centrale, e accolta dagli applausi, anche la senatrice a vita Liliana Segre. Con lei il presidente della Corte Costituzionale, Giovanni Amoroso, e il ministro della Cultura, Alessandro Giuli. Presenti anche il sottosegretario Gianmarco Mazzi e il presidente della commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone. E ancora il cantante Mahmood, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.
La Prima della Scala anticipata dalle contestazioni
Flash-mob di protesta dei pro-Pal e del centro sociale del Cantiere si sono svolti prima dell’inizio della rappresentazione. Tra i bersagli, la premier Giorgia Meloni, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, il sindaco di Milano Giuseppe Sala e lo sviluppatore immobiliare Manfredi Catella. Su un palco improvvisato, gli attivisti hanno inscenato una performance satirica che metteva in scena la premier Giorgia Meloni – ribattezzata per l’occasione ‘Lady Mac Melon’ . Alle 18 in punto è iniziata la Prima più attesa dell’anno, con Riccardo Chailly sul podio per la dodicesima inaugurazione di stagione e la regia di Vasily Barkhatov. L’opera, “Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk” di Dmitrij Šostakovič, è trasmessa in diretta su Rai1 e Rai Radio3 dalle ore 17.45, permettendo al pubblico di assistere a una delle pagine più intense della storia musicale del XX secolo.
L’opera: dal successo al bando di Stalin
Tratta dal romanzo di Nikolaj Leskov, l’opera racconta la storia di Katerina Izmajlova, giovane donna costretta a un matrimonio infelice e sottomessa alle angherie del suocero. La passione proibita per il garzone Sergej la trascina in una spirale di omicidi e tradimenti, fino a un finale di disperazione e morte. La prima del 1934 a Leningrado e Mosca riscosse un successo travolgente, con duecento rappresentazioni in appena due anni.
La modernità della scrittura musicale, l’uso innovativo della politonalità e la fusione tra melodie popolari russe e citazioni mitteleuropee, come l’eco del Lied von der Erde di Mahler, conquistarono pubblico e critica. Ma la politica sovietica era implacabile: nel 1936, Stalin stesso assistette a una rappresentazione e ben presto l’opera venne bandita, costringendo Šostakovič a un lungo periodo di emarginazione e a produrre, nel 1963, la versione edulcorata Katerina Ismailova.
Chailly dirige la produzione per il 50° anniversario della morte di Šostakovič
Alla Scala, la produzione 2025 celebra il cinquantesimo anniversario della morte di Šostakovič con un cast di primissimo piano: Sara Jakubiak è Katerina, affiancata da Najmiddin Mavlyanov, Yevgeny Akimov e Alexander Roslavets. Scene, costumi e luci sono rispettivamente curati da Zinovy Margolin, Olga Shaishmelashvili e Alexander Sivaev.
L’orchestra e il coro del Teatro alla Scala sono diretti da Chailly, che racconta: “Šostakovič accenna, ammicca, fonde tradizione popolare e modernità orchestrale con una potenza emotiva unica. Il grottesco convive con la tragedia in un equilibrio che sconvolge ancora oggi”.
L’alert sui contenuti sensibili
Per la prima volta al Teatro alla Scala debutta l’alert per gli spettatori che li mette in guarda su eventuali contenuti sensibili legati al tema della scabrosità dell’opera che inaugura questa sera la stagione lirica. Vista la trama con omicidi e violenza sui tablet, insieme ai sottotitoli, appare anche l’avvertenza che “alcune scene potrebbero urtare la sensibilità degli spettatori”.
Incasso record
È intanto di 2.679.482 l’incasso della Prima del Teatro alla Scala. Si tratta del più alto di sempre. L’anno scorso con ‘La Forza del Destino’ l’incasso è stato pari a 2.560.000 di euro. Nel 2023 la Prima del ‘Don Carlo’ ha raggiunto invece 2.582.000 di euro.