Un altro impegno mantenuto
Nel 2026 buste paga più pesanti per gli insegnanti e il personale Ata: rinnovato il contratto della scuola
La firma consentirà a partire da gennaio anche il rimborso degli arretrati. E dal bilancio del ministero arriva un "bonus" per entrambe le categorie. Soddisfazione dei sindacati. Valditara svela le cifre e dice: «Ora avanti con determinazione per la veloce chiusura anche del Ccnl 2025-2027»
Il prossimo anno porterà buste paga più pesanti agli insegnati e al personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) della scuola, con aumenti rispettivamente di 150 e 110 euro al mese. Il risultato è stato possibile grazie alla firma definitiva del contratto Istruzione e ricerca per il triennio 2022-2024. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha rivendicato che con la firma «manteniamo la promessa di una rapida chiusura anche di questo secondo triennio di contrattazione».
Valditara illustra gli aumenti e annuncia: «Ora avanti con determinazione per il Ccnl 2025-2027»
Oltre agli aumenti, con la sottoscrizione definitiva del contratto per la scuola, gli insegnanti e il personale Ata incasseranno anche arretrati pari, rispettivamente, a 1.948 e 1.427 euro. Al dovuto, si aggiunge però anche un riconoscimento una tantum che arriva dalle risorse recuperate dal bilancio ministeriale e che ammonta a 149 e 109 euro per ciascuna delle due categorie. «Il nostro impegno non termina oggi bensì prosegue con determinazione per la veloce chiusura anche del Ccnl 2025-2027. A tale riguardo abbiamo già trasmesso la nostra proposta di Atto di indirizzo», ha aggiunto Valditara, auspicando che «entro gennaio possano essere assicurati aumenti e arretrati».
Frassinetti: «Dal governo valorizzazione del personale scolastico»
Soddisfazione è stata espressa anche dal sottosegretario all’Istruzione, Paola Frassinetti, la quale ha sottolineato che «tutto questo dimostra l’attenzione del governo per la valorizzazione di docenti e personale scolastico tutto».
La soddisfazione dei sindacati per il rinnovo del contratto della scuola
La Uil ha parlato della firma del contratto come di «un passaggio necessario e responsabile» che «consente di riallineare i rinnovi contrattuali e di aprire immediatamente le trattative per il triennio successivo». Il segretario generale per il comparto Scuola, Giuseppe D’Aprile, si è inoltre mostrato ottimista sulla tempistica: «Gli incrementi saranno disponibili quasi sicuramente già a partire dal mese di gennaio, un risultato che assume un valore ancora maggiore se inserito nel contesto economico attuale». Inoltre, ha spiegato, con il rinnovo del contratto «sono stati raggiunti importanti risultati sul piano delle relazioni sindacali» e «ora il nostro impegno è rivolto con determinazione al rinnovo del contratto 2025-2027».
Anche la Gilda guarda ora al rinnovo del prossimo contratto, così come la Cisl. Per la segretaria generale Scuola di quest’ultima sigla, Ivana Barbacci, «firmare è stata la scelta giusta al momento giusto» e «ora siamo nelle condizioni di puntare a un ulteriore rinnovo, quello del triennio 2025/27». «Dare puntualità ai rinnovi – ha ricordato Barbacci – è una delle condizioni necessarie per tutelare il potere d’acquisto delle retribuzioni. Per fare, concretamente, un altro passo importante verso un riallineamento ai trattamenti economici in ambito europeo, che resta l’obiettivo di fondo della nostra azione».