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Melania film 40 milioni

Nuova protagonista

Melania si prende la scena: su Amazon il nuovo film della first lady Usa. È costato 40 milioni

Dal 30 gennaio nelle sale e poi su Prime Video, il documovie racconta i venti giorni che hanno preceduto il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca attraverso lo sguardo inedito della first lady

Esteri - di Alice Carrazza - 18 Dicembre 2025 alle 11:35

Per anni è rimasta un passo indietro, lo sguardo fermo, la postura impeccabile di chi sa che il tempo, prima o poi, è debitore. Melania Trump non ha mai avuto fretta. Ha lasciato che fossero altri a parlare, a interpretare, a proiettare su di lei narrazioni spesso pigre, talvolta caricaturali. Ora, con si racconta. E lo fa a modo suo: in grande stile. Esce così il film sulla first lady.

Un punto di vista inedito, quello di Melania

Il 30 gennaio arriverà nelle sale statunitensi Melania, il docufilm che ripercorre i venti giorni che hanno preceduto il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Un racconto politico, certo, ma filtrato da una prospettiva laterale e proprio per questo rivelatrice: quella della first lady. Non la protagonista rumorosa, non l’icona costruita per i social, bensì la donna che osserva, misura, annota. Dietro le quinte, sì, ma con piena consapevolezza della scena.

«Tutti vogliono sapere»

Il trailer, diffuso sui social mercoledì 17 dicembre 2025, è essenziale, quasi austero. Poche immagini, nessun artificio. Poi la voce. «Everyone wants to know, so here it is». Tradotto: «Tutti vogliono sapere, quindi eccoci qui». È, in fondo, la dichiarazione di intenti di una figura che per la prima volta decide di parlare senza intermediari.

Un’operazione da 40 milioni di dollari

Il film dura 104 minuti ed è diretto da Brett Ratner, al suo primo lavoro dopo il lungo silenzio seguito alle accuse di molestie sessuali del 2017. Un ritorno che, come quello raccontato sullo schermo, non è privo di ombre né di polemiche. Il budget? 40 milioni di dollari, circa 385 mila dollari al minuto, finanziati da Amazon Prime Video. Una cifra che ha alimentato letture politiche e dietrologiche, fino a essere interpretata da alcuni come un tributo personale di Jeff Bezos a Donald Trump. Interpretazioni, appunto. Il dato resta: un investimento massiccio su una donna che genera la curiosità di mezzo mondo.

Distribuzione globale e formato seriale

La distribuzione, non a caso, sarà globale. Metro-Goldwyn-Mayer porterà Melania in Sud America, Asia, Europa, Israele, Emirati Arabi Uniti e in numerosi altri Paesi. Dopo il passaggio nelle sale, il docufilm approderà in streaming su Prime Video e, nei mesi successivi, verrà proposto anche in forma episodica. Il colosso ha inoltre annunciato una docuserie in tre parti che seguirà Melania Trump nei suoi spostamenti tra la Trump Tower di New York, Mar-a-Lago a Palm Beach e Washington, D.C. Non un’operazione mordi e fuggi, ma un progetto narrativo strutturato.

Melania si prende la scena

C’è un elemento che rende questa operazione interessante, al di là delle cifre e delle polemiche: il punto di vista. La politica americana è abituata a raccontarsi dall’alto dei podi o dal basso dei comizi. Qui, invece, la macchina da presa si muove nei corridoi, negli interstizi, nei momenti in cui le decisioni maturano prima di diventare slogan… magari sussurrate all’orecchio di The Donald.

Il docufilm non è una rivendicazione né una confessione. È un posizionamento. Melania Trump accetta finalmente che il suo ruolo venga letto per ciò che è stato: una presenza silenziosa ma non passiva, attenta ma non marginale. In un’epoca che scambia la discrezione per irrilevanza, la sua scelta suona quasi controcorrente.

C’è anche una sottile ironia in tutto questo. Dopo anni passati a essere definita “misteriosa”, “sfuggente”, “imperscrutabile”, Melania decide di prendersi finalmente la scena.

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di Alice Carrazza - 18 Dicembre 2025