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Dallo scafista libico all’anziano uxoricida: chi sono i 5 detenuti che hanno ricevuto la grazia da Mattarella

La clemenza del Colle

Dallo scafista libico all’anziano uxoricida: chi sono i 5 detenuti che hanno ricevuto la grazia da Mattarella

Cronaca - di Redazione - 22 Dicembre 2025 alle 20:59

C’è Alla Hamad, lo scafista libico che è in prigione da 10 anni. C’è Franco Cioni, classe 1948, che a 74 anni, nel 2021, ha ucciso la moglie malata terminale. E poi Zeneli Bardhyl, kosovaro residente nelle Marche, condannato per un’evasione dai domiciliari. E ancora Alessandro Ciappei, in carcere per una vecchia condanna per truffa e Gabriele Spezzuti, detenuto per droga. Sergio Mattarella ha firmato per tutti e cinque altrettanti decreti di grazia, con il parere favorevole del Ministero della Giustizia. Lo comunica una nota il Quirinale.

I provvedimenti del presidente della Repubblica riguardano nel dettaglio cinque vicende, così riassunte dagli uffici del Colle.

Bardhyl Zeneli

Bardhyl Zeneli, nato nel 1962, condannato alla pena di anni uno e mesi sei di reclusione per il delitto di evasione dagli arresti domiciliari. Nel concedere la grazia per l’intera pena oggetto della condanna il Presidente della Repubblica ha tenuto conto dei pareri favorevoli espressi dal Magistrato di sorveglianza e dal Procuratore generale che hanno evidenziato come il fatto per cui l’imputato venne condannato (essersi allontanato dalla abitazione ove si trovava sottoposto all’obbligo di dimora) non integra la fattispecie di evasione e quindi non costituisce reato.

Abdelkarim Alla F. Hamad

Abdelkarim Alla F. Hamad, nato nel 1995, condannato alla pena complessiva di 30 anni di reclusione per delitti di concorso in omicidio plurimo e violazione delle norme sull’immigrazione, per fatti avvenuti nel 2015. Nel concedere la grazia parziale – che ha estinto una parte della pena detentiva ancora da espiare – il capo dello Stato ha tenuto conto del parere favorevole del ministro della Giustizia, della giovane eta’ del condannato al momento del fatto, della circostanza che nel lungo periodo di detenzione di oltre dieci anni sinora espiata dall’agosto del 2015, lo stesso ha dato ampia prova di un proficuo percorso di recupero avviato in carcere, come riconosciuto dal magistrato di sorveglianza, nonche’ del contesto particolarmente complesso e drammatico in cui si e’ verificato il reato. Ciò è stato evidenziato anche dai Giudici della Corte d’appello di Messina i quali, nel rigettare l’istanza di revisione per ragioni processuali, hanno sottolineato che per “ridurre lo scarto indubbiamente esistente tra il diritto e la pena legalmente applicata e la dimensione morale della effettiva colpevolezza”, si puo’ fare ricorso solo all’istituto della grazia che consente di ridurre o commutare una parte della pena.

Franco Cioni

Cioni Franco, nato nel 1948, condannato a sei anni, quattro mesi e venti giorni di reclusione per il delitto di omicidio volontario della moglie, affetta da malattia in stato terminale e con

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di Redazione - 22 Dicembre 2025