Alla Camera
Manovra a un passo dall’approvazione: l’aula della Camera vota la fiducia con 219 sì. Dall’Irpef alla Tobin Tax, le misure principali
L’Aula della Camera ha dato il via libera al voto di fiducia posto dal governo sulla Legge di Bilancio, con 219 sì e 125 no.La seduta, come stabilito dalla conferenza dei capigruppo, andrà avanti ad oltranza in notturna per l’illustrazione e il voto sugli ordini del giorno. Il voto finale è previsto martedì 30 dicembre. Alle 11 le dichiarazioni di voto in diretta Tv su Raiuno con il termine dell’aula entro le 13.
Manovra da 22 miliardi di euro
La legge di bilancio per il 2026 vale complessivamente circa 22 miliardi di euro e si muove lungo una linea di prudenza finanziaria, con l’obiettivo dichiarato di tenere sotto controllo i conti pubblici e rispettare i vincoli europei. È una manovra senza scostamenti significativi di bilancio, che concentra le risorse su fisco, lavoro e alcune misure selettive di welfare, rinviando le riforme strutturali più impegnative.
Il capitolo fiscale è uno dei cardini del provvedimento. Sul fronte Irpef viene ridotta l’aliquota intermedia, che passa dal 35% al 33%, con un beneficio rivolto soprattutto ai redditi medio-alti. Allo stesso tempo, però, la manovra introduce una stretta sulle detrazioni per i contribuenti con redditi complessivi superiori ai 200 mila euro, per i quali l’ammontare delle detrazioni si riduce complessivamente di 440 euro. Una scelta che combina alleggerimento fiscale e recupero di gettito.
Detassati i premi di produttività fino a 5.000 euro
Ampio spazio è dedicato alle misure sul lavoro e sul reddito disponibile. Per gli aumenti salariali derivanti dai rinnovi contrattuali nel settore privato viene introdotta, nel 2026, una tassazione agevolata al 5%, riservata ai lavoratori con redditi fino a 33 mila euro. I premi di produttività fino a 5.000 euro beneficiano invece di un’imposta sostitutiva ridotta all’1%. Previste inoltre aliquote agevolate su straordinari, lavoro notturno e turnazioni, con l’obiettivo di aumentare il netto in busta paga senza intervenire su salari minimi o contratti nazionali.
Viene raddoppiata la Tobin tax
Tra le coperture della manovra spiccano gli interventi su banche e finanza. Viene raddoppiata la Tobin tax: l’aliquota sulle transazioni finanziarie sale dallo 0,2% allo 0,4%, mentre quella sulle operazioni ad alta frequenza passa dallo 0,02% allo 0,04%. È una delle misure di maggior impatto sul gettito. Accanto a questo, viene previsto un contributo straordinario sulle riserve di alcuni istituti e operatori finanziari, che può arrivare fino al 33%, rafforzando il ruolo del settore bancario nel finanziamento della manovra.
Una delle novità più rilevanti riguarda l’Isee. Nel calcolo dell’indicatore entrano esplicitamente criptovalute, giacenze in valuta detenute all’estero e rimesse internazionali, anche tramite sistemi di money transfer. La modifica amplia la base patrimoniale considerata per l’accesso alle prestazioni sociali agevolate e punta a una maggiore trasparenza, senza però introdurre nuovi oneri per la finanza pubblica.