Lezione sulla destra
Mai dire Msi, La Russa smaschera gli indignati rossi: “Ignoranza voluta sulla storia del dopoguerra”
«Vorrei ringraziare coloro che si sono allarmati, sorpresi o persino sentiti “disgustati” per un mio video di un minuto circa, caricato sui miei social e con cui ho ricordato, in maniera a mio avviso garbata, la nascita del MSI avvenuta 79 anni fa». Esordisce così in un post social il presidente del Senato Ignazio La Russa, replicando alle polemiche sollevate in queste ore dall’Anpi e dalla sinistra sul compleanno del Movimento Sociale Italiano, fondato il 26 dicembre 1946.
La Russa e il video per il compleanno del Msi: “Chi si indigna si è smascherato”
«Tutti mi hanno così confermato (oltre ad insistere erroneamente su inesistenti doveri costituzionali dei presidenti del Senato, che difatti da sempre restano iscritti a un gruppo parlamentare) la loro voluta ignoranza sulla storia del dopoguerra, sul ruolo della destra politica e persino sulla circostanza che al funerale di Giorgio Almirante, trasmesso in diretta dalla RAI, parteciparono i vertici del PCI.
Ma quello che sorprende – prosegue il post del presidente del Senato – è che sfugga a chi si è addirittura “indignato” per il ricordo dell’attualità della fiamma tricolore è che questo è il simbolo del partito più votato oggi dagli italiani. Con buona pace di chi predica le libertà garantite dalla Costituzione ma vorrebbe in realtà annullare la libertà di civile espressione a chi li ha battuti nei seggi e ha idee diverse dalle loro.
Grazie di aver reso manifesto tutto questo», conclude La Russa.
Le stucchevoli polemiche rosse: dall’Anpi al Pd
Con il suo post ha così risposto più o meno indirettamente a esponenti della sinistra, dal Pd ad Avs e a chi come Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale dell’ANPI, che quando è nato il Movimento Sociale italiano aveva appena 3 anni, poche ore prima aveva definito «inconcepibile e offensivo che la seconda carica dello Stato sia rappresentata da chi non si vergogna di ostentare una affettuosa vicinanza con gli eredi dei massacratori repubblichini. Sono uno sfregio a quella memoria e a quel sacrificio».
Tra gli indignati ‘rossi’ è spuntato anche il deputato del Pd Roberto Morassut, il quale ha sostenuto che La Russa «ha usato le opportunità comunicative che gli sono date in qualità di Presidente del Senato per fare una elegia di parte del Movimento Sociale Italiano. Si è comportato da inguaribile fascista che usa lo Stato in modo totalitario. Doveva parlare a tutti gli italiani e non l’ha fatto». Anche per Morassut, che ha iniziato la carriera nel Partito comunista, appare più comprensibile il riferimento di La Russa a “un’ignoranza voluta sulla storia del dopoguerra”.