Eseguite le autopsie
Madre e figlia morte a Campobasso: non esclusa la pista dell’avvelenamento da terze persone
Nell’inchiesta sulla morte di Sara Di Vita, 15 anni, e della madre Antonella Di Ielsi, 50 anni, decedute a poche ore di distanza all’ospedale Cardarelli di Campobasso, tutte le ipotesi restano aperte, anche quelle dell’avvelenamento riconducibile a terzi.
Morte a Campobasso, intossicazione alimentare o avvelenamento
Fonti investigative sottolineano che, in questa fase, nessuna pista viene privilegiata o esclusa e che l’inchiesta mantiene un approccio prudente e aperto, in attesa di riscontri oggettivi. L’indagine della Procura di Campobasso, affidata alla Squadra Mobile, procede infatti a 360 gradi e si fonda su accertamenti ancora in corso. In queste ore l’attenzione degli inquirenti è concentrata sulla ricerca dell’eventuale agente scatenante, che potrebbe essere una tossina o un veleno, senza che al momento vi siano conferme su natura, origine o modalità di esposizione. Ogni valutazione resta subordinata agli esiti delle autopsie e delle analisi tossicologiche e chimiche.
Eseguite le autopsie su madre e figlia
Le autopsie, avviate all’obitorio del Cardarelli, rappresentano il primo passaggio dell’accertamento irripetibile. I risultati preliminari potranno offrire indicazioni orientative, ma per le risposte decisive – in grado di chiarire se si sia trattato di una tossinfezione alimentare, di una contaminazione tossica o di altre ipotesi – saranno necessari tempi più lunghi legati ai prelievi e alle analisi di laboratorio.
Gli accertamenti si stanno concentrando in modo prevalente sulla giornata del 23 dicembre, quando nella casa di Pietracatella erano presenti il padre Gianni Di Vita, la moglie Antonella e la figlia minore Sara. In quella giornata la figlia maggiore Alice, 19 anni, non era in casa, un elemento ritenuto significativo dagli inquirenti anche alla luce del fatto che la ragazza non ha mai accusato sintomi.
Gianni Di Vita, 55 anni, ex sindaco di Pietracatella e personalità di spicco del Pd del Molise, di cui è stato tesoriere regionale, è stato trasferito dal reparto Di Rianimazione in reparto ordinario. Lo rende noto L’Istituto nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” Irccs spiegando che l’uomo e l’altra figlia 19enne “continuano ad essere debitamente assistiti dall’equipe medica e supportati dal team di psicologi dell’Istituto”.
Chi sono i 5 medici indagati per omicidio colposo
Sono stati intanto resi noti i nomi dei 5 medici indagati per la morte della ragazzina e di sua madre. Nel procedimento risultano indagati tre medici del Pronto soccorso del Cardarelli di Campobasso – Maria Balbo, Ramon Aldo Olivieri e Pietro Vuotto – e due colleghi della guardia medica, Angela Maria Castelluzzo e Michele Formichella, con le ipotesi, a vario titolo, di omicidio colposo plurimo e lesioni personali colpose. Secondo quanto emerso, madre e figlia, pur in presenza di sintomi, sarebbero state rimandate a casa in due occasioni.
Polenta, marmellata, formaggio, pesto: quali sono gli alimenti sequestrati
Sono 19 gli alimenti sequestrati a Pietracatella e sui quali si è concentrata l’attenzione degli investigatori. Si tratta, nello specifico, di un preparato con funghi e peperoni, olive verdi, olive nere, polpette, formaggio con pistacchio, mozzarella di latte vaccino, salsa di pomodoro, funghi presumibilmente del tipo “pleurotus ostreatus”, vongole cotte con guscio, baccalà gratinato con pinoli, uva e patate, torta con pandispagna e crema al pistacchio, pesto, formaggio spalmabile, due tipi diversi di marmellata, polenta condita con funghi presumibilmente champignon, due tipi di formaggio spalmabile, funghi alla contadina, giardiniera autoprodotta.
I prodotti sequestrati si trovavano in parte nella casa di Gianni Di Vita e in parte nell’abitazione della madre, al primo piano dello stesso stabile. Le analisi sui cibi sono state delegate all’Istituto Zooprofilattico di Abruzzo e Molise.