CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

L’ultimo saluto a Nicola Pietrangeli dalla terra rossa del Foro Italico. Commozione sulla note di My way

L’ultimo saluto a Nicola Pietrangeli dalla terra rossa del Foro Italico. Commozione sulla note di My way

Cronaca - di Sara De Vico - 3 Dicembre 2025 alle 19:33

È stato un lungo addio quello che l’Italia (non solo sportiva) ha tributato a Nicola Pietrangeli, morto il 2 dicembre a 92 anni. Prima dei funerali in forma privata alla Chiesa di Santa Maria della Gran Madre di Dio a Ponte Milvio, la camera ardente sulla terra rossa del Foro Italico, nello stadio intitolato alla leggenda del tennis, come avrebbe voluto. Fin dalle prime ore del mattino il campo si è riempito di persone, campioni, dirigenti e semplici appassionati. Accanto al feretro il trofeo a cui Pietrangeli teneva di più la Coppa Davis vinta da capitano nel 1976. Sullo sfondo un maxi schermo con le sue immagini e due racchette, una di oggi e una di legno. Al lato il gonfalone della Lazio e del Circolo Canottieri Roma, di cui è stato presidente. Sullo sfondo, su un maxischermo le immagini dei suoi grandi successi, del suo sconfinato talento sulle note di Charles Aznavour. Commossi i figli Marco e Filippo che non si aspettavano una tale “esplosione di affetto”.

L’ultimo saluto a Pietrangeli allo stadio a lui dedicato

La commemorazione, che si è aperta con la lettura di un frammento del libro “Se piove rimandiamo”, si è conclusa con un lungo applauso sulle note di My Way di Frank Sinatra, scelta da Pietrangeli per il suo ultimo saluto. Poi le esequie a cui ha partecipato in tantissimi (Adriano Panatta, Franco Carraro, Mario Pescante, Giovanni Malagò, Gianni Petrucci, Angelo Binaghi, Licia Colò. Tra questi anche il principe Alberto di Monaco, diventato molto amico del campione di tennis di tutti i tempi. “Lo conoscevo da tanti anni. Era un uomo splendido. Ci tenevo a essere qui, sono molto emozionato”, ha detto al suo arrivo in Chiesa.

L’omelia di don Renzo del Vecchio: l’ultima parola potrà dirla al Signore

“Amava avere l’ultima parola e finalmente potrà dirla al Signore”, ha detto quasi scherzando Don Renzo del Vecchio durante l’omelia. “Non ho conosciuto Nicola, ne ho sentito parlare in questi giorni ma ho pensato più all’uomo più che al personaggio, nel senso positivo del termine. Immagino Nicola che potrà incontrare il più grande di tutti e magari troverà qualche difetto anche a Gesù Cristo”. Durante la funzione sono intervenuti anche Malagò, già presidente del Coni e presidente della “Fondazione Milano Cortina 2026”, Petrucci, ex presidente del Coni e Binaghi presidente della Federtennis. “Sono andato sabato pomeriggio a trovarlo”, racconta Malagò, “ho deciso all’ultimo momento perché si avvinava l’ora più buia. Mi ha detto ‘per me resterai sempre Giovannino”.

Abodi: oggi è una giornata di dolce tristezza

Anche l’attuale presidente del Coni, Luciano Buonfiglio, ha portato la sua testimonianza definendo  il suo addio come la fine di una storia che però “non muore mai”. Commosso anche il ricordo più atteso, quello di Binaghi, che ha definito Pietrangeli “una persona unica e irripetibile, simbolo del tennis italiano”. Presente il ministro per lo Sport Andrea Abodi, che è arrivato al Foro Italico insieme ad Adriano Panatta, Tonino Zugarelli e tanti ex campioni. “Oggi è una giornata di dolce tristezza, che è l’essenza di ciò che è stato Nicola. Ha sempre preso la vita di petto”, ha detto Abodi. Prima che il feretro uscisse dalla Chiesa per il suo ultimo viaggio anche le parole di un altro campionissimo, Gianni Rivera. “La prima cosa che mi ha detto, ‘sei fortunato che ho deciso di giocare a tennis e non a pallone, se no finivi male’. Non so se si pentirà ora che è la, ma quando arrivo io mi dirà qualcosa di più serio. Troppo divisivo? Era una persona perbene, seria e diceva quello che pensava”

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Sara De Vico - 3 Dicembre 2025