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L’ultima follia “gender”: bambina di 13 anni cambia sesso anagrafico col consenso dei giudici

La Spezia

L’ultima follia “gender”: bambina di 13 anni cambia sesso anagrafico col consenso dei giudici

Cronaca - di Robert Perdicchi - 21 Dicembre 2025 alle 16:57

Tredici anni, i dubbi sulla sessualità, la richieste della sorella, il sostegno dei genitori, il via libera dei giudici: e il bambino diventa bambina all’anagrafe, a un’età nella quale pure sulla scelta dei calzini si dovrebbe procedere con cautela. Invece l’ultima follia “gender”, di chi crede che si possa transitare da un sesso all’altro come si beve un bicchier d’acqua, arriva da La Spezia, dove si è concluso così l’iter iniziato nel 2021 per un ragazzino nato – secondo i genitori – con un corpo femminile che non gli apparteneva. La storia è stata raccontata dal Resto del Carlino e dal Corriere della Sera che raccontano come la sorella, il padre e la madre del soggetto in questione avrebbero assistito allo sviluppo della ragazzina con i tratti mascolini di un uomo. Il ricorso, la decisione: una sentenza del tribunale della Spezia che ha disposto la rettifica dell’atto di nascita, lo Stato lo riconosce per quello che è, un maschio.ù

Il tredicenne cambia sesso, da bambina a bambino

“E per la sorella, come è stato anche per la madre e poi per il padre – scrive il Resto del Carlino – è stato naturale riconoscerlo proprio come lui stesso si è riconosciuto: un bambino”. A. E’ il più giovane in Italia ad aver concluso il percorso di transizione di genere da femminile a maschile. Il tribunale, considerando “il percorso psicoterapico seguito con costanza, le terapie ormonali praticate con successo e la matura gestione del disagio sociale conseguente al processo di cambiamento» ha accolto il ricorso presentato alla Procura dai genitori assistiti dall’avvocato viareggino Stefano Genick, nella convinzione che l’adolescente abbia maturato una piena consapevolezza circa l’incongruenza tra il suo corpo e il vissuto d’identità come fino ad ora sperimentato, così da consentirle di concludere, altrettanto consapevolmente un progetto volto a ristabilire irreversibilmente uno stato di armonia tra soma e psiche nella percezione della propria appartenenza sessuale”.

Le proteste dei Pro Vita

“A 13 anni la legge italiana non considera un minore maturo per farsi un piccolo tatuaggio sul braccio ma gli consente di subire una transizione di genere con terapie ormonali per cambiare sesso anagrafico e nome, è una follia assoluta. Ci batteremo per cambiare la legge italiana e impedire che minori possano essere coinvolti in transizioni sessuali, come sta avvenendo in sempre più Paesi al mondo”, in una nota Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus, commenta la sentenza con cui il Tribunale di La Spezia ha accolto la richiesta di riattivazione del sesso anagrafico di una adolescente di 13 anni, presentata dai genitori. “Tra l’altro – afferma Coghe – è raccapricciante pensare che la magistratura che ha dato questo via libera alla richiesta dei genitori del minore coinvolto è la stessa che ha spaccato la ‘Famiglia nel bosco’ e negato il suo ricongiungimento per presunti deficit educativi dei genitori“. “Siamo al ribaltamento totale del buonsenso, della giustizia e della realtà”, conclude il portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.

https://www.tgcom24.mediaset.it/2025/video/cambia-sesso-a-13-anni-e-il-piu-giovane-d-italia_107255332-02k.shtml

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