Un pranzo quasi letale
Lenticchie killer a Trento: pensionato 77enne operato all’esofago dopo un’indigestione di legumi
Secondo le usanze popolari, le lenticchie ‘portano bene’ visto che rappresentano denaro e prosperità. Grazie al loro alto contenuto di fibre, proteine, vitamine e minerali, fanno bene all’intestino, al sistema nervoso e aiutano a sentirsi sazi. Eppure, dopo per aver mangiato troppe lenticchie a Natale, un 77enne di Trento è finito in rianimazione con l’esofago lacerato, per poi essere salvato dopo 4 ore di intervento.
In base alla ricostruzione dei giornali locali, l’uomo aveva accusato un repentino e grave malore nella propria abitazione dopo aver mangiato i legumi, tanto che i violenti conati di vomito avrebbero provocato una lesione dell’esofago. Il cibo, invece di essere espulso, sarebbe penetrato nel torace, causando una grave infezione e un veloce peggioramento delle condizioni dell’uomo. Al suo arrivo in ospedale, la diagnosi si è rivelata gravissima: sindrome di Boerhaave, con una lacerazione spontanea e completa dell’esofago. Si tratta di una patologia eccezionale e ad altissimo rischio, in cui l’individuazione precoce e la rapidità d’intervento sono decisive per la sopravvivenza del paziente.
Lenticchie killer a Trento: un 77enne con l’esofago lacerato dopo averle mangiate
Data la gravità del caso,
