L'indiscrezione
Le grandi manovre di Pier Silvio: un ufficio davanti al Nazareno per scendere in campo, ma Marina frena
L’indiscrezione è ghiotta e arriva da un cronista solitamente ben informato come Ilario Lombardo de La Stampa: Pier Silvio Berlusconi prepara le grandi manovre a Roma per scendere in campo come ha fatto il padre.
Le indiscrezioni de La Stampa sul trasloco di Dudi Berlusconi a Roma
In Largo del Nazareno, davanti alla sede nazionale del Pd il secondogenito del fondatore di Forza Italia ed ex presidente del Consiglio, scomparso nel giugno 2023, sta facendosi allestire la sua sala operativa romana. Là davanti hanno sede gli uffici Mediaset e questa collocazione, apre a suggestioni politiche inevitabili.
«Dentro Forza Italia – scrive La Stampa – si parla da tempo della voglia di Pier Silvio di scendere a Roma, frequentarla di più, “per annusare l’aria” – dicono interpretandone le suggestioni – “per comprendere maggiormente gli ingranaggi della politica”. La tentazione resta quella, raccontata altre volte anche su queste pagine: rimettere il piede sulle orme paterne, ricomporre un sogno, ridare slancio a un progetto liberale che si ritiene incompiuto, accucciato in un angolo della sovraesposizione della destra più populista e debilitato da una crescita anemica del Paese. Roma è una città senza prìncipi, di tutti e di nessuno, aliena alle logiche aziendali e milanesi dei Berlusconi. Attrae e respinge».
Pier Silvio in politica: tra i sondaggi e la politica vera c’è un abisso
Marina, secondo questa ricostruzione, agisce diversamente: la secondogenita, presidente di Fininvest e del Gruppo Mondadori, «teorizza un altro modo di agire, restando fuori, controllando, guidando dall’esterno, e lo mette in pratica: mai come in quest’ultimo mese è stata attiva, partecipe, ha fatto sentire il peso della sua presenza ad Antonio Tajani, ministro degli Esteri, vicepresidente del Consiglio e segretario di un partito che resta di matrice padronale».
«A Tajani – a onor del vero – va la gratitudine per aver tenuto in vita Forza Italia, che all’indomani della morte di Berlusconi si dava per spacciata. Lo riconoscono i figli e tutti i loro consiglieri. Ora però, all’approssimarsi dell’ultimo anno di legislatura, va promossa una nuova fase. In ballo ci sono le liste e i Berlusconi non hanno intenzione di lasciarle solo al gruppo dirigente del vicepremier».
Secondo questa ricostruzione, «Marina ha premesso a Tajani che il nome Berlusconi deve restare sul simbolo, grande e ben visibile. Un partito postumo, eternamente personale. Da fonti aziendali risulta che a primavera sia stato commissionato un sondaggio: il nome Berlusconi varebbe il 5-7% in più. Senza ancora mai essere davvero coinvolto, un’ipotesi di discesa in campo di Pier Silvio farebbe guadagnare a Forza Italia, sulla carta, percentuali più alte dell’attuale 8-9%, su un bacino potenziale calcolato al 20%. Sono cifre che, però, non si sono mai misurate sul corpo a corpo della politica». Ma tra il dire e il fare (politica) c’è un mare. E questo lo sanno anche gli eredi Berlusconi.
Non sfugge a molti osservatori la svolta a sinistra impressa dalle reti Mediaset con programmi di approfondimento come Realpolitik di Tommaso Labate ed “È sempre carta bianca” di Bianca Berlinguer schierati decisamente in favore delle narrazioni politiche dell’opposizione.
Chi è Pier Silvio Berlusconi
Nato a Milano il 28 aprile 1969. Pier Silvio Berlusconi, per gli amici e i familiari semplicemente Dudi, è il secondogenito di Silvio e Carla Elvira Dall’Oglio. Dopo il diploma al liceo classico e alcuni esami all’università (Filosofia) è entrato nell’azienda paterna cominciando con uno stage salendo tutti i gradini fino alla vicepresidenza. Ha una figlia ormai maggiorenne, Lucrezia Vittoria, nata dalla relazione con la modella Emanuela Mussida e un secondo figlio che ha avuto con Silvia Toffanin, conduttrice di Verissimo.