Le Fiamme gialle di Ferrara sequestrano un impero immobiliare a due pakistani: quali sono le accuse
Ventotto appartamenti. Cinque immobili tra box e depositi industriali di grandi dimensioni. Affittati in buona parte a immigrati pakistani residenti e operanti in provincia Ferrara. All’alba le Fiamme Gialle estensi hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di beni, emesso dal Tribunale di Ferrara su richiesta della locale Procura, nei confronti di due cittadini di nazionalità pakistana, da tempo residenti ad Argenta, che si sarebbero resi responsabili dei reati di autoriciclaggio ed impiego di denaro di provenienza illecita, segnatamente da appropriazione indebita.
Le indagini condotte dai militari della Tenenza di Comacchio hanno fatto luce sulla condotta posta in essere dal principale responsabile, titolare di imprese operanti nella provincia ferrarese, che avrebbe illecitamente trattenuto per sé la somma di circa 500.000 euro elargita da una compagnia assicurativa a favore degli eredi di un suo connazionale (deceduto in un grave sinistro stradale) che hanno presentato denuncia-querela.
Gli accertamenti eseguiti dalle fiamme gialle comacchiesi, finalizzati a rilevare le modalità di impiego delle somme sottratte agli eredi, hanno consentito di rilevare che, attraverso due società, sono stati acquistati numerosi beni immobili (28 appartamenti, e 5 tra box e depositi industriali di rilevanti dimensioni) per finalità speculative, atteso che buona parte di essi venivano affittati a connazionali pakistani presenti in particolare tra Argenta e Portomaggiore, dove la comunità pakistana è notoriamente molto grande e presente.
L’inchiesta di Rete 4 su Ferrara, provincia islamica
Preponderante presenza della comunità islamica. Il servizio dal titolo “La provincia italiana sempre più islamica”, ha mandato in onda una serie di interviste, nel pieno centro cittadino, a cittadini di fede islamica e a cittadini italiani. Molti intervistati, di origine pakistana, hanno espresso il loro desiderio di avere un connazionale come sindaco. Sostenendo inoltre che Portomaggiore sia identica a Islamabad, la capitale del Pakistan, per la sua presenza di pakistani. Gli italiani intervistati hanno dichiarato che, secondo loro, in futuro Portomaggiore avrà un sindaco pakistano, affermando “qui ormai comandano loro”, rivolgendosi ai pakistani.
Tra gli intervistati vi è anche il portavoce della moschea di Portomaggiore, sue le parole che hanno provocato più clamore. L’imam ha affermato che: “donna libera è come pu…..”. Frase che ha provocato comprensibile e unanime sdegno.