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L’allarme dell’ambasciatore d’Israele a Roma: “In Italia gli ebrei non si sentono sicuri”

Sidney, il giorno dopo

L’allarme dell’ambasciatore d’Israele a Roma: “In Italia gli ebrei non si sentono sicuri”

"Quando un governo non agisce contro l'antisemitismo rapidamente, diventa violenza come abbiamo visto in Australia. E questo dovrebbe essere anche un un campanello d'allarme per i governi in Europa, anche in Italia. È un pericolo"

Cronaca - di Luigi Albano - 15 Dicembre 2025 alle 20:09

«Credo che gli ebrei in Italia si sentano senza sicurezza»: Parole allarmate quelle di Jonathan Peled, ambasciatore israeliano in Italia, in un’intervista con Bruno Vespa a ‘Cinque minuti’.

Peled ha aggiunto che gli ebrei in Italia «sono cittadini italiani, come tutti gli altri italiani» e «hanno il diritto di vivere in pace e in sicurezza e non sono in nessuna maniera relazionati con la politica interna di Israele, ma con la politica italiana».

«Ciò che dobbiamo capire è che quando un governo non agisce contro l’antisemitismo, rapidamente diventa violenza, come abbiamo visto in Australia. Questo dovrebbe essere un campanello d’allarme per i governi in Europa e anche in Italia». Il riferimento di Peled è alle parole del primo ministro Benjamin Netanyahu.

“Quando un governo non agisce contro l’antisemitismo”

Secondo l’ambasciatore «anche gli ebrei in Italia si sentono senza sicurezza. Sono cittadini italiani, come tutti, hanno diritto di vivere in pace e in sicurezza. Non sono in nessuna maniera relazionati con la politica interna di Israele e la politica italiana». Ad una domanda sui bombardamenti israeliani su Gaza e il loro effetto sull’opinione pubblica, l’ambasciatore afferma: «Hanno danneggiato immagine di Israele ma credo che quando abbiamo una guerra asimmetrica contro un nemico come Hamas questo è il nostro dovere, difenderci e usare il metodo che si può per eliminare questa sfida, questo pericolo».

Sulla proposta «due popoli due Stati» quale soluzione al conflitto israelo-palestinese, «il problema non sono i coloni in Cisgiordania. Il problema principale è che manca una leadership palestinese moderato che accetti Israele, che sia disposta a fare un compromesso con Israele per negoziare un accordo. E in questo momento non c’è. Quindi dobbiamo sperare, aspettare e pregare per un futuro migliore».

«Credo che la tregua a Gaza possa essere durevole», ha detto ancora l’ambasciatore d’Israele in Italia, intervenendo alla trasmissione “Cinque Minuti” in onda su Rai1. «Fino a quando il mondo si unisce contro il terrorismo, contro il radicalismo islamico, contro Hamas, abbiamo l’opportunita’ di realizzare la tregua».

 

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