I dati ufficiali
La sinistra dà i numeri al lotto, Inps e Istat la zittiscono: redditi da lavoro su, in calo l’inflazione
Buone notizie, sul fronte economico, da due fonti ufficiali, che poco o nulla hanno a che fare con la propaganda politica. I numeri, che in genere non sono un’opinione, parlano chiaro e convergono in un’unica direzione: quei numeri dati a casaccio dalla sinistra sul caro-prezzi e sulla perdita del potere d’acquisto dei salari, sono falsi. Lo dice l’Inps, lo conferma l’Istat: il reddito medio annuo da lavoro nel 2024, pari a 26.079 euro, è in crescita rispetto all’anno precedente (+2,2%) e, considerato un tasso di inflazione pari all’1%, la crescita reale è stata dell’1,1%. L’Osservatorio su lavoratori dipendenti e indipendenti pubblicato oggi da Inps dice ciò che il governo sostiene da tempo: tutto ciò che era possibile mettere in campo per sanare il gap salari-inflazione è stato fatto. E lo scorso anno i risultati si sono visti.
Redditi e inflazione, i dati reali
Nel 2024 il numero di lavoratori dipendenti e indipendenti è risultato pari a 26.988.000, circa 362mila in più rispetto al 2023 (+1,4%) e 1,4 milioni in più rispetto al 2019 (+5,7%), anno pre-Covid . Il numero medio di settimane lavorate nel 2024 risulta in linea con l’anno precedente (43,2 settimane contro 43,3) e superiore a quello del 2019 (42,9 settimane). Poi i dati sul reddito medio annuo da lavoro nel 2024, in crescita rispetto all’anno precedente (+2,2%) e, considerato un tasso di inflazione pari all’1%, la crescita reale è stata dell’1,1%. L’andamento dell’occupazione secondo la posizione prevalente nel 2024 è molto diversificato: un incremento dei dipendenti nel loro complesso (privati, pubblici, domestici e operai agricoli) pari a +1,8% rispetto all’anno precedente e +7,7% rispetto al 2019; una diminuzione degli indipendenti (artigiani, commercianti, agricoli autonomi e occasionali) pari a -2,7% rispetto al 2023 e -10,2% rispetto al 2019; un incremento dei parasubordinati nel complesso (collaboratori, professionisti senza Cassa, dottorandi, amministratori) pari a +6,4% rispetto al 2023 e +26,4% rispetto al 2019. Nel 2024 i maschi rappresentano il 56,2% dei lavoratori dipendenti e indipendenti, presentano un numero medio di settimane lavorate nell’anno pari a 43,7 e un reddito medio annuo da lavoro di 29.236 euro; per le femmine registriamo 42,6 settimane medie lavorate e un reddito medio annuo di 22.023 euro.
L’altra buona notizia è che a novembre l’inflazione evidenzia una variazione pari a -0,2% su base mensile e a +1,1% su base annua (da +1,2% del mese precedente); la stima preliminare era +1,2%, dice l’Istat. “L’inflazione scende all’1,1%, il livello più basso registrato da gennaio£”, è il commento dell’Istat. Sulla dinamica dell’indice generale incidono gli effetti dovuti al rallentamento dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+1,1% da +1,9%), degli Energetici regolamentati (-3,2% da -0,5%) e di alcune tipologie di servizi, in particolare i trasporti (+0,9% da +2,0%), solo parzialmente compensato dall’attenuarsi della flessione di quelli degli Energetici non regolamentati (-4,3% da -4,9%). Si riduce il tasso di crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” (+1,5% da +2,1%), mentre l’inflazione di fondo si attesta al +1,7% (da +1,9%)”. L’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +1,5% per l’indice generale e a +1,8% per la componente di fondo.
La soddisfazione del ministro Urso
“L’Inflazione è ai minimi, ormai siamo all’1,1%, è in calo strutturale e continuativo da quando realizzammo l’iniziativa del ‘Carrello Tricolore'”, commenta il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. “All’inizio di questa legislatura c’era un’inflazione dell’11,8%, la più alta tra i grandi Paesi europei, nettamente superiore alla media Ue, l’abbiamo affrontata con determinazione e decisione e coesione d’intenti insieme alle associazioni produttive”, ha aggiunto Urso, secondo cui “da quel momento c’è stata un’inversione netta, l’Inflazione è scesa, mese dopo mese, e questo è di conforto innanzitutto per i consumatori, che tralaltro in questi giorni possono anche appurare come il prezzo del gasolio e della benzina sia ai minimi. Si può affrontare con fiducia le festività natalizie e il nuovo anno”.