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La Cina progetta il più grande sistema idroelettrico al mondo: paura di “inondazioni” in Bangladesh e India

Un problema di sicurezza

La Cina progetta il più grande sistema idroelettrico al mondo: paura di “inondazioni” in Bangladesh e India

Esteri - di Gabriele Caramelli - 20 Dicembre 2025 alle 18:24

La Cina vuole costruire un colossale sistema idroelettrico da 168 miliardi di dollari, destinato a diventare il più forte al mondo. Voluta personalmente da Xi Jin Ping, l’infrastruttura è in costruzione nel cuore dell’Himalaya tibetano, lungo il fiume Yarlung Tsangpo. Questo progetto sfrutta il forte dislivello del tratto noto come la “Grande Curva”, con una produzione stimata fino a 300 miliardi di chilowattora l’anno e capace di superare circa tre volte quella della Diga delle Tre Gole. Pechino lo presenta come una colonna portante della transizione energetica e della sicurezza nazionale, anche se l’iniziativa resta in larga parte avvolta dalla segretezza.

Secondo le analisi di alcune immagini satellitari e documenti ufficiali condotte dalla Cnn, l’impianto potrebbe contenere dighe e bacini artificiali, oltre a una rete di centrali idroelettriche sotterranee collegate da tunnel scavati nella roccia, in una delle aree più sismiche e ambientalmente sensibili del pianeta. “È il sistema di dighe più sofisticato mai concepito, ma anche il più rischioso“, ha avvertito Brian Eyler, dello Stimson Center. Eppure, la Cina ha respinto le critiche e assicurato che il progetto “non avrà effetti negativi sui Paesi a valle” e che sono previste “rigorose misure di sicurezza ed ecologiche”.

La Cina vuole costruire il più grande sistema idroelettrico al mondo: paura in India e Bangladesh

Le principali preoccupazioni riguardano l’impatto sugli ecosistemi del canyon dello Yarlung Tsangpo, un’area protetta di eccezionale biodiversità, e sulle comunità locali, comprese minoranze indigene che rischiano di essere trasferite. Autorità e aziende statali hanno confermato la necessità di ricollocare alcuni villaggi, mentre sui social network emergono testimonianze di residenti costretti a lasciare le proprie terre. “Le persone si spostano, ma i ricordi restano”, ha scritto malinconicamente una donna che abita in quel luogo.

Il progetto ha fatto scattare l’allarme anche in India e Bangladesh, che dipendono dal fiumeBrahmaputra, per l’agricoltura e la pesca. In India, alcuni leader locali hanno definito il sistema a cascata in costruzione, con le sue cinque stazioni idroelettriche, una potenziale “bomba d’acqua”, temendo che Pechino possa controllare i flussi a fini strategici. Nuova Delhi ha affermato di “monitorare attentamente” la vicenda, mentre gli esperti avvertono che, senza maggiore trasparenza e collaborazione, c’è il rischio di un’escalation nella corsa alle dighe tra due potenze nucleari, lungo uno dei corsi d’acqua più strategici dell’Asia.

 

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di Gabriele Caramelli - 20 Dicembre 2025