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Il ritorno della lebbra in Europa

Corsi e ricorsi sanitari

Il ritorno della lebbra in un mondo senza confini: la medicina (e Bassetti) rassicurano, ma l’Europa riscopre vecchie paure

La ciclica ricomparsa di mali antichi: sebbene curabile con diagnosi precoce e trattamento antibiotico, il Morbo di Hansen scuote il vecchio continente con casi registrati in Romania e Croazia. Il virologo ligure frena l'allarme, ma il rischio è reale e la paura fa riferimento a timori e preconcetti di ancestrale memoria

Cronaca - di Prisca Righetti - 16 Dicembre 2025 alle 19:26

L’Europa scopre il ritorno di mali antichi, eredità di un mondo senza più confini né filtri sanitari. Dopo decenni di oblio, lo spettro della lebbra torna a scuotere il Vecchio Continente: i casi accertati in Romania e Croazia, che coinvolgono lavoratori stranieri provenienti dal Sud-est asiatico, riaccendono i riflettori sulla fragilità dei nostri standard di sicurezza davanti a flussi migratori incontrollati. Eppure, se da un lato la scienza rassicura sulla curabilità del morbo. Dall’altro è impossibile ignorare come la globalizzazione incontrollata stia riportando nelle nostre città patologie che la medicina europea aveva già consegnato alla storia.

In Europa torna la lebbra: casi in Romania e Croazia

Ma riavvolgiamo il nastro. In Europa dopo decenni si torna a parlare di lebbra. In Romania dopo 40 anni sono stati registrati 2 casi confermati (entrambi cittadini indonesiani); e in Croazia è stato isolato un caso in un lavoratore straniero originario del Nepal. Lo riportano le autorità sanitarie dei due Paesi dell’Est Europa E, di fatto, lo conferma anche il direttore di Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, Matteo bassetti, che sul punto dichiara: «La lebbra è tutt’altro che un problema superato. Si tratta di una malattia infettiva diffusa in tutto il mondo, causa di sofferenze, disabilità, stigma ed emarginazione, soprattutto tra le fasce più povere della popolazione, nei Paesi in via di sviluppo e non solo».

Bassetti: «Evitiamo luoghi comuni, allarmismi e stigma che finiscono per fare male a tutti»

Aggiungendo a stretto giro: «Da secoli la lebbra, che andrebbe più correttamente chiamata malattia di Hansen, si porta dietro una lunga scia di sofferenze fisiche, psichiche e stigma sociale. Anche nel linguaggio comune essere “lebbrosi”, cioè malati di lebbra, è usato come espressione paradigmatica del massimo grado di emarginazione», posta dunque su X l’infettivologo Matteo Bassetti commentando i casi registrati in Romania e Croazia. E sottolineando: «Non bisogna allarmarsi. Se anche ci saranno casi di importazione nel nostro Paese abbiamo tutti gli strumenti per affrontare il problema al meglio. Evitiamo quindi luoghi comuni, allarmismi e stigma che finiscono di fare male a tutti», esorta e rilancia il virologo genovose.

Cos’è la lebbra: come si trasmette e come si cura

Ma che cos’è la lebbra, come si trasmette e come si cura? «La lebbra (anche definita morbo di Hansen) è una malattia infettiva cronica causata dal batterio Mycobacterium leprae. Può colpire la pelle e i nervi delle mani e dei piedi, ma anche gli occhi e le mucose nasali, oltre che altri organi come i reni e i testicoli» – ricorda sempre Bassetti –. Sottolineando che «in passato si pensava che fosse una malattia altamente contagiosa e per questo motivo devastante. In realtà ad oggi sappiamo che il contagio non è facile anche se si viene in contatto con un soggetto infetto. Oltretutto, da quando sono disponibili antibiotici appropriati, la malattia è assolutamente curabile. Anche se, nel caso in cui venga trascurata, può tuttavia causare deformità fisiche, cecità e insufficienza renale».

Ma allora, come si cura la lebbra? «Con una diagnosi e un trattamento antibiotico precoce la malattia può essere efficacemente curata. Senza peraltro interferire in modo rilevante con la vita quotidiana del soggetto colpito, che potrà quindi continuare a lavorare durante e dopo la terapia. Occorre anche ricordare che i soggetti in terapia antibiotica non sono più contagiosi», precisa l’infettivologo.

Ma, al di là di considerazioni sanitarie e di aggiornamenti scientifici, il ritorno della lebbra, seppur circoscritto a casi d’importazione, non può essere derubricato a mera curiosità clinica. Se è vero infatti, come sottolinea Bassetti, che oggi la medicina dispone di tutti gli strumenti per eradicare il batterio, è altrettanto vero che la politica non può ignorare le cause profonde di questo “ritorno al passato”. In considerazione che la comparsa di malattie che l’Occidente aveva debellato con secoli di progresso igienico e sanitario è il sintomo di una globalizzazione che ha abbattuto i filtri senza costruire tutele.

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di Prisca Righetti - 16 Dicembre 2025