Un tema che scotta
Il Rassemblement national propone la riapertura delle case chiuse: prosegue il dibattito francese sulla prostituzione
Il Rassemblement National ha proposto di riaprire le case chiuse in Francia, affidando la gestione direttamente alle prostitute organizzate in cooperative. A confermarlo è Jean-Philippe Tanguy, un deputato di spicco del partito di Marine Le Pen, che in una serie di interviste ai media francesi ha spiegato di aver già preparato un disegno di legge sostenuto dalla presidente del partito. “Le prostitute sarebbero imperatrici nel loro regno”, ha evidenziato l’esponente di destra a Rtl. Successivamente, Tanguy ha specificato che non si tratterebbe di un ritorno al proxénétisme (al lenocinio ndr.), ma dell’introduzione di un modello moderno, distinto dalle case chiuse storiche attive tra il 1804 e il 1946. La proposta, che è stata anticipata in Commissione finanze, sarà depositata a breve, anche se non rappresenta una priorità assoluta per lo schieramento di destra.
Il Rassemblement national propone la riapertura delle case chiuse: il dibattito sul tema della prostituzione
In Francia le case di tolleranza sono vietate dal 1946, ma nonostante ciò la prostituzione è rimasta legale. O almeno lo è stata fino al 2016, quando una legge voluta dai socialisti ha iniziato a punire i clienti con una multa da 1.500 euro, misura contestata dall’estrema destra. L’iniziativa del Rassemblement National ha riacceso il dibattito sulla regolamentazione della prostituzione, come ha segnalato da Le Monde, e arriva mentre in altri Paesi europei si discute nuovamente del tema. In Italia, ad esempio, una parte della maggioranza – Lega in primis – aveva espresso apprezzamento per una proposta analoga avanzata a giugno dal forzista Claudio Fazzone, senza che l’idea si traducesse in un percorso legislativo concreto.