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Hamas Italia, la vergogna dei soldi ai terroristi nascosti tra cibo e medicine per Gaza. Piantedosi: “Occhio ai pro-Pal”

Aiuti nel sangue

Hamas Italia, la vergogna dei soldi ai terroristi nascosti tra cibo e medicine per Gaza. Piantedosi: “Occhio ai pro-Pal”

Cronaca - di Monica Pucci - 28 Dicembre 2025 alle 09:33

I retroscena dell’inchiesta sugli aiuti degli “sponsor” italiani di Hamas, dopo la retata di ieri, sono ancora più inquietanti degli aspetti giudiziari e vanno a toccare temi morali su cui la sinistra dovrebbe quantomeno interrogarsi. “Denaro contante nascosto nei container che entravano a Gaza per trasportare apparecchi medici, almeno fino a quando Israele non ha bloccato per 11 settimane il flusso degli aiuti umanitari nella Striscia”, scrive oggi Il Messaggero. Non solo forniture mediche, ma anche derrate alimentari destinate alla popolazione di Gaza. Le intercettazioni, allegate all’inchiesta, sono illuminanti. “Inshallah! Andranno e porteranno con loro i soldi in contante … Ci sarebbe qui la nostra associazione… stavamo pensando di mandare un container a Gaza, pensavamo di metterci dentro degli apparecchi medici e altro. Possiamo unirci a voi su questa operazione per darvi una mano? Noi, inshallah, prepareremo questo container e lo lasceremo in standby a vostra disposizione… appena la situazione lo permette… mi avvisi e ve lo mandiamo… stanno entrando ogni giorno 150, 140, 120 camion…”. »

Gli indagati – riporta il quotidiano romano – precisano che «gli egiziani fanno entrare ogni somma», che poi da lì transita fino a Gaza sotto forma di «carovana benefica». Il 20 marzo 2024 Mohammad Hannoun, il presidente dell’Associazione palestinesi, parla con un uomo che gli racconta di «aver preparato 10 camion e menziona 3 o 4 borse piene di dollari», aggiungendo che «ormai nessuno vuole più farina, essendocene in abbondanza».

Piantedosi: “Zone grigie tra i pro-Pal”

“L’operazione è indiscutibilmente un grande risultato investigativo ed è la conferma concreta dell’impegno che il nostro apparato di sicurezza sta profondendo nel fronteggiare ogni possibile rischio terroristico. Proprio per questo, si può dire che siamo in allerta costante ma senza per questo dover cedere all’allarmismo”, dice oggi in un’intervista a QN, Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno. L’indagine, seguendo l’insegnamento del giudice Falcone, si è concentrata sui finanziamenti ad Hamas: “Oggi più che mai – prosegue Piantedosi – è un caposaldo delle strategie investigative per fronteggiare e sconfiggere le attività di organizzazioni criminali e terroristiche. Nel caso, pur con la doverosa presunzione di innocenza, è stato squarciato il velo su comportamenti e attività che, dietro il paravento di iniziative a favore delle popolazioni palestinesi, celavano il sostegno finanziario e la partecipazione a organizzazioni con vere e proprie finalità terroristiche di matrice islamista”. Esiste un rischio concreto di infiltrazioni terroristiche nelle manifestazioni pro Palestina? “Questo rischio c’è – afferma ancora il ministro dell’Interno -, è sondato dagli investigatori e bisogna stare molto attenti. Gli arrestati sono personaggi che vanno a costituire quell’area grigia tra quelle che sono iniziative di sostegno alla causa palestinese ma che in realtà qualche volta mascherano attività di vero e proprio sostegno alle azioni terroristiche. Gli arrestati erano persone molto attive nell’ambito delle manifestazioni che ci hanno impegnato nei mesi trascorsi”.

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di Monica Pucci - 28 Dicembre 2025