Ennesimo allarme
Chernobyl, nuovo incubo: l’ispezione dell’Aiea scopre un danno provocato alla cupola dai raid russi
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha confermato, in una nuova indagine della scorsa settimana, che il raid di droni russi contro la centrale nucleare di Chernobyl lo scorso febbraio, ha privato la ‘cupola’ costruita a protezione del sito delle “sue funzioni primarie di sicurezza, incluso la capacità di contenimento”. Nonostante ciò, gli ispettori hanno anche rilevato che “non c’è danno permanente alle sue strutture portanti o ai sistemi di monitoraggio”. L’attacco aveva danneggiato gravemente la nuova copertura del reattore esploso nel 1986 del sito di Chernobyl
A questi problemi si è aggiunto anche un incendio di grandi proporzioni al rivestimento esterno della struttura di acciaio, costruita per evitare fughe radioattive dal reattore. “Sono state effettuate riparazioni limitate provvisorie sul tetto ma un ripristino complessivo tempestivo rimane essenziale per prevenire l’ulteriore degrado e garantire la sicurezza nucleare a lungo termine”, ha dichiarato il direttore generale dell’Aiea.
L’Aiea conferma il danneggiamento di un pezzo importante della centrale di Chernobyl
Sulla base dell’esito della missione, l’Aiea ha raccomandato anche “un ulteriore ripristino e opera protettiva della struttura della cupola, incluse misure per la protezione dell’umidità e un programma di controllo aggiornato della corrosione, così come il miglioramento del sistema di monitoraggio integrato automatico costruito sul reattore immediatamente dopo l’incidente”.
Il raid dello scorso febbraio
Il raid dello scorso febbraio, che l’Ucraina ha attribuito alla Russia, ha aperto un foro nell’arco in acciaio da 1,5 miliardi di euro, terminato nel 2019 per consentire la futura rimozione del vecchio sarcofago sovietico e del materiale nucleare fuso. Secondo l’Onu, in quell’occasione, i livelli di radiazioni erano rimasti “normali e stabili”. Chernobyl e la sua area circostante sono state occupate dai militari russi già nel febbraio 2022, ma il 31 marzo dello stesso anno, Mosca aveva riconsegnato la struttura a Kiev. Come ha riportato il Corriere della sera, L’ultima ispezione dell’Aiea è stata eseguita assieme a una valutazione nazionale sui danni alle infrastrutture elettriche provocati dalla guerra.