L'intervista
Giovanardi: “Tina Anselmi sulla tessera del Pd è appropriazione indebita. È come vedere me sul carro del Gay Pride”
Onorevole Carlo Giovanardi, perché Tina Anselmi sulla tessera del Pd è una appropriazione indebita?
«Tina Anselmi è morta dieci anni fa ed in vita non ha mai aderito al Pd, come esplicitamente ammesso dalla famiglia. Come si fa allora ad usarla come testimonial sulla tessera del Pd del 2026, un partito che sotto la guida di Elly Schlein sostiene principi totalmente opposti da quelli testimoniati da Tina Anselmi con grande coerenza in tutto il suo impegno politico?»
Perché, secondo lei, Tina Anselmi non sarebbe mai entrata nel Pd?
«Il fatto certo è che lei non è mai entrata in quel partito. Lo scandalo sta proprio nell’appropriarsi della sua storia per farne la testimonial di atteggiamenti radicali che non ha mai condiviso in vita sua, ma che viceversa ha sempre combattuto».
Chiariamo la posizione di Tina Anselmi sull’aborto?
«Tina Anselmi come cattolica era decisamente contraria alle pratiche abortive ma come Ministro della Repubblica, laica e repubblicana, non poteva che inchinarsi davanti al voto del Parlamento che aveva votato la legge 194. Inoltre, ricordo ai distratti e a quelli in mala fede pero’ che la legge 194 al primo articolo tutela la maternità ed in quelli successivi subordina l’ interruzione della gravidanza al verificarsi di certe condizioni, diventando cosi’ un argine a coloro che sostengono che quello di abortire e’ un diritto assoluto ed addirittura vogliono contrastare l’ impegno di chi vuole aiutare le donne a diventare madri».
Ce la vede Tina Anselmi sul carro del Gay Pride?
«Ce lo vede Carlo Giovanardi sul carro del Gay Pride ? Le probabilità sono le stesse».
Il prossimo anno chi rischia di finire sulla tessera del Pd?
«Non voglio essere cattivo profeta ma, se questo può servire ad evitarlo, desidererei non vederci Don Camillo».
Possibile che tra gli ex democristiani nessuno dica niente?
«In effetti mi sarei aspettato una levata di scudi immediata e corale di tutti quei movimenti che si rifanno alla storia della Democrazia Cristiana. Ma non è troppo tardi perché tutti si uniscano ad una richiesta corale di annullare questa operazione di mistificazione storica».
In tutto questo Rosy Bindi e Casini perché non parlano?
«Bella domanda. Perché non chiedete a loro il motivo?»
Chi è Carlo Giovanardi
Carlo Amedeo Giovanardi, 75 anni, modenese, laureato in giurisprudenza, ex carabiniere, inizia a fare politica nel 1969, quando si iscrive alla Democrazia Cristiana. Consigliere comunale a Modena e poi consigliere regionale, dove sarà anche capogruppo della Dc. Viene eletto deputato alla Camera dal 1992 e confermato nelle successive sei legislature.
È stato ministro per i rapporti con il Parlamento, con delega anche per il servizio civile e la lotta alle tossicodipendenze, nel II e III governo Berlusconi e sottosegretario con delega alle politiche familiari nel IV governo Berlusconi.