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Ugo Venturini

Le ombre del passato

Genova per noi, tra scontri sindacali e slogan rossi: “Faremo come il 1960”. Il ricordo del martirio di Ugo Venturin

Nelle proteste per l'ex Ilva spuntano le parole di revanche di ciò che accadde 65 anni fa con la morte del giovane e innocente dirigente Cisnal

Cronaca - di Renato Sandri - 5 Dicembre 2025 alle 14:09

Genova, città di poeti e musicisti, torna città d’assalto. Gli scontri all’ex Ilva e gli slogan che richiamano alle violenze del 1960 riportano indietro l’orologio della storia. Mentre Maurizio Landini rassicura e parla che le tensioni sono cosa ben diversa dal terrorismo.

Gli slogan e il 1960

Gli slogan di ieri hanno richiamato alle violenze inaudite del 1960, quando la città, medaglia d’oro per la Resistenza, scese in piazza per impedire il congresso nazionale del Msi, che era un partito repubblicano e democratico, inserito nell’alveo della Costituzione.

“Faremo come il 1960”, non è una dichiarazione d’amore. Pneumatici bruciati, lacrimogeni, ma anche e soprattutto una revanche che non ha nulla a che fare con le rivendicazioni degli operai.

Ugo Venturini, un martire innocente

Gli scontri di Genova del 1960 (la “Rivolta di Genova”) segnarono un punto di svolta nella politica italiana, portando alla crisi del governo Tambroni e a un forte dibattito pubblico sul ruolo e la legittimità del MSI.

La morte di Ugo Venturini, figura legata all’ala più giovane e movimentista del MSI, divenne un simbolo per la destra di quel periodo. Ugo Venturini era un operaio e dirigente della Cisnal. Durante le manifestazioni di protesta contro il congresso, Venturini fu colpito alla testa da una bottiglia di sabbia lanciata da manifestanti anti-fascisti. Morì il 1° maggio, pochi giorni dopo. Da martire innocente.

Le parole di Maurizio Landini

Quanto accaduto stamattina davanti ai cancelli dell’ex Ilva di Genova, il forte clima di tensione al presidio sindacale, non può essere in alcun modo strumentalizzato né tanto meno irresponsabilmente associato al terrorismo. La Fiom e la Cgil si sono sempre battuti contro il terrorismo e per affermare la democrazia, anche a costo della perdita della vita come accaduto proprio all’ex Ilva di Genova al nostro delegato Guido Rossa. Per quanto ci riguarda restiamo impegnati a ripristinare un clima di confronto costruttivo e di rispetto delle differenze per dare una positiva soluzione alla vertenza ex Ilva, in sintonia con le legittime aspettative di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori rese manifeste dallo sciopero generale dei metalmeccanici tenutosi ieri a Genova”. Lo dichiarano in una nota congiunta Maurizio Landini, segretario generale della Cgil e Michele De Palma, segretario generale della Fiom-Cgil.

Giusto e sacrosanto ricordare un gigante come Guido Rossa. Altrettanto giusto sarebbe stato ricordare Venturini, che morì senza alcuna colpa. E dire a chiare lettere che quel tempo non deve tornare mai più.

 

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di Renato Sandri - 5 Dicembre 2025