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“Fuori i fascisti dalla fiera”, stand chiusi e proteste contro Passaggio al bosco a “Più libri, più liberi” (video)

Gli intolleranti

“Fuori i fascisti dalla fiera”, stand chiusi e proteste contro Passaggio al bosco a “Più libri, più liberi” (video)

I Video del Secolo - di Gabriele Caramelli - 6 Dicembre 2025 alle 19:33

Continuano le polemiche sulla presenza di Passaggio al bosco alla fiera di “Più libri, più liberi”. Alcuni stand, quasi come fosse un segno di lutto, hanno deciso di sospendere le attività per mezz’ora dalle 15, come segno di disapprovazione verso la casa editrice identitaria. Sopra uno degli stand si intravede un telone che copre i libri con due fogli che spiegano il motivo dell’inattività. Da sinistra si legge: “Questo è ciò che è accaduto alla libertà di stampa e di pensiero quando i fascisti e i nazisti hanno messo in pratica la loro libertà di espressione”. In realtà, nessuno li ha obbligati: si tratta infatti di una libera scelta condivisa e adottata da diversi partecipanti, che hanno scelto di autocensurare le proprie attività. A destra si intravede un altro foglio con un palloncino rosso e la scritta “Qui c’è una casa editrice antifascista”.

“Fuori i fascisti dalla fiera”, la protesta contro Passaggio al bosco a “Più libri, più liberi”

Una delegazione di contestatori, dopo la fine delle interviste a Marco Scatarzi della stampa, hanno iniziato ad urlare cori come”Fuori i fascisti dalla fiera” davanti allo stand di Passaggio al bosco. Una pratica che, a quanto pare, serve ad ostracizzare un ospite sgradito attraverso una critica ideologica e sommaria. Alla faccia della libertà d’espressione. Alcuni di loro hanno anche circondato Francesco Giubilei, editore di Historica e Giubilei Regnani e Daniele dell’Orco, di Idrovolante edizioni. Poi è partito un coro di “Bella ciao” e “Ora e sempre resistenza, con annessi pugni chiusi. Evidentemente non riescono a rassegnarsi alla fine della seconda guerra mondiale e sono anche a corto di nemici.

Ma c’è chi dice no alla censura

Noi abbiamo deciso di tenere aperto lo stand e di non aderire alla protesta perché la riteniamo strumentale”. Queste le parole di Francesco Giubilei, che poi ha aggiunto: “Se la protesta è contro i presunti editori neofascisti e quant’altro, allora bisognerebbe fare lo stesso contro gli editori che pubblicano i libri agiografici di Stalin”. Poi ha concluso: “Noi siamo per la libertà di parola sia da un lato che dall’altro e non siamo favorevoli alle censure. Non aderiamo a forme di protesta di questo genere”.

 

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di Gabriele Caramelli - 6 Dicembre 2025