Politicamente scorrettissimo
Esce il nuovo film di Checco Zalone, panico tra i radical chic. Ma il cinema italiano regge anche grazie a lui
Si intitola “Buen camino” ma per i cinematografari italiani va letto come “manna nel deserto”: è il nuovo film di Checco Zalone, in uscita a Natale, ultima ancora di salvezza per un cinema italiano sempre più agonizzante. Il film diretto da Gennaro Nuziante, il regista con cui Zalone ha firmato i successi più importanti della sua carriera, sarà distribuito da Medusa Film in addirittura mille sale. “E’ inutile essere ipocriti… ci aspettiamo di fare i soldi – ha commentato il comico in conferenza stampa – anche i possibili futuri incassi di questo film possono far bene a tutto il comparto”.
Ci sono “grandi aspettative anche per i dati arrivati sulle prevendite e questo James, come si chiama, Camerun – scherza – dovrebbe svegliarsi il 26 e chiedersi ‘ ma ma chi cazz… è sto Zalone”. Un auspicio supportato dai risultati ottenuti con i precedenti film del comico pugliese, che ha portato al botteghino in totale oltre 220 milioni di euro con i suoi precedenti cinque film di cui quattro diretti da Nunziante. I numeri più alti li ha registrati Quo vado del 2016 che, con oltre 65 milioni 365mila euro nelle sale, si attesta come il più alto incasso di sempre al nostro botteghino per un film prodotto in Italia, conquistando anche il secondo posto, tra i titoli con i più alti incassi di sempre in Italia considerando anche i titoli internazionali (una classifica che non valuta il tasso d’inflazione e il sovrapprezzo delle uscite in 3D o Imax, ndr), battuto proprio solo dal primo Avatar.
Dal Fatto a Repubblica, la critica storce il naso
La stampa radical chic ha già affilato le unghie, lanciando l’attacco preventivo, all’indomani della prima per gli addetti ai lavori: Repubblica scrive che è un “Checco Zalone in tono minore”, il Fatto quotidiano intravede addirittura una virata sul “buonismo ciellino” Per Mereghetti del Corriere della Sera Zalone «abbandona il suo personaggio tradizionale per diventare un ricco zotico e ignorante, che non sa quanti sono i continenti e che quando la sua fidanzata dice di essere di «città del Messico» è convinto che non voglia dire esattamente in che città è nata. Sembra di vedere la copia di Briatore del Billionaire, non quello vero però, ma quello sbertucciato da Crozza in tv».
“Il politicamente corretto e la commedia? Penso che invece di lamentarsi bisognerebbe essere scorretti, intelligentemente scorretti. Non avverto questo problema”. Così Checco Zalone in occasione della presentazione del film ‘Buen Camino’ – in sala dal 25 dicembre – al cinema Barberini di Roma. Rispondendo una domanda sulla presenza, nella pellicola, di alcune battute potenzialmente foriere di polemiche (tra cui una su ‘Schindler’s list’), il regista Gennaro Nunziante ha spiegato: “i romanzi di formazione partono da un presupposto e nella commedia italiana la differenza è nel finale. Le due battute sono parte del personaggio che è un uomo ricco, cretino, a cui sono permesse dal suo status. Poi c’è una rigenerazione. Se c’è una cosa che va colta nei finali dei nostri film è che si va incontro all’uomo. Lo si aiuta a crescere”. Il pubblico apprezzera? Ai posteri, anzi al box office, l’ardua sentenza.