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Effetto Meloni, boom di donne lavoratrici negli ultimi due anni. Tutti i numeri. L’ultima rosicata della sinistra

Gufi azzerati: dati Istat

Effetto Meloni, boom di donne lavoratrici negli ultimi due anni. Tutti i numeri. L’ultima rosicata della sinistra

Dal 2023 al 2025 le lavoratrici aumentate di 297mila unità. Le donne che lavorano sono 10,3 milioni e il tasso di occupazione femminile è al 54,2% secondo i dati Istat relativi a ottobre 2025. Il tutto senza mancette, ma con misure strutturali

Politica - di Adriana De Conto - 22 Dicembre 2025 alle 14:36

Alla faccia di chi affermava che la prima premier donna italiana non facesse “niente per le donne”, arriva la più secca delle smentite. Fondate su fatti e numeri diffusi e analizzati dal Sole24Ore oggi in edicola. Le lavoratrici in Italia sono quasi 300mila in più nel terzo trimestre 2025, rispetto allo stesso periodo di due anni fa. La metà di queste nuove occupate opera nelle Regioni del Sud. “Anche se il Mezzogiorno parte da una situazione storica di svantaggio e ha in tutto 2,4 milioni di occupate, meno della metà di quelle del Nord”, fa notare la “Bibbia” dei quotidiani economici, il dato dell’incremento va ulteriormente a segnalare politiche economiche felici da parte dell’esecutivo. Il decreto Milleproroghe ha esteso al 2026 lo sgravio contributivo per assumere donne svantaggiate previsto dal Dl Coesione. Il Ddl di legge di Bilancio prevede, oltre a uno sgravio a beneficio di tutti i nuovi assunti nella Zes unica del Mezzogiorno, due incentivi destinati alle madri di almeno tre figli: secondo la relazione tecnica, le potenziali beneficiarie saranno circa 4mila.

2025 , anno d’oro per il lavoro femminile

Insomma, un 2025 soddisfacente per il lavoro femminile che torna a crescere invertendo la rotta. I dati sono quelli dell’Istat: dal 2023 al 2025 le lavoratrici aumentate di 297mila unità. Le donne che lavorano sono 10,3 milioni e il tasso di occupazione femminile è al 54,2% secondo i dati Istat relativi a ottobre 2025. Il quotidiano mette in evidenza anche un dato che però è strutturale nell’organizzazione del lavoro: e cioè che “in media, in Italia, lavora ancora poco più di una donna su due”; e che la distanza rispetto al tasso di occupazione maschile resta di 17 punti percentuali. Ma il commento del Sole24 Ore non può non sottolineare la “buona notizia”: ossia “che questi numeri stanno lentamente migliorando: se si guarda allo stesso periodo di due anni fa, le lavoratrici avevano appena superato quota 10 milioni; e il tasso di occupazione femminile era 1,5 punti percentuali più basso. Dunque, i dati vanno interconnessi con le scelte economiche che l’esecutivo ha posto in essere. Considerando l’ultimo trimestre per il quale l’Istat ha reso disponibili i dati territoriali, si scopre che:  “a fare i passi avanti maggiori, in termini di occupate, rispetto allo stesso periodo di due anni fa, è stato il Mezzogiorno: le lavoratrici sono 150mila in più.”

Petrucci: “Sono numeri che non arrivano per caso”

“Sono numeri che non arrivano per caso”, commenta la senatrice di Fratelli d’Italia Simona Petrucci. “Ma sono il frutto di una strategia chiara che punta a valorizzare il lavoro femminile; a sostenere la conciliazione tra vita privata e professionale; e a rafforzare l’autonomia economica delle donne”. Una linea seguita anche in quest’ ultima legge di Bilancio: mettendo al centro le lavoratrici attraverso misure che incentivano l’occupazione stabile; sostengono le famiglie e favoriscono un mercato del lavoro più inclusivo e dinamico. È una visione che supera le parole e si traduce in risultati misurabili. La crescita dell’occupazione femminile non è solo un indicatore economico; ma un elemento essenziale di sviluppo sociale e di coesione. Più donne al lavoro  significa più opportunità, più crescita e una società più forte ed equilibrata”.

“Politiche attive, niente mancette”

Meloni mantiene le promesse, analizza Immacolata Concetta Zurzolo di FdI: “I dati sull’occupazione femminile in crescita in due anni di un punto e mezzo percentuale, con dati particolarmente positivi al Sud, sono la prova tangibile della credibilità del governo Meloni”. “Questo non è il governo delle chiacchiere ma dell’impegno costante per mantenere le promesse fatte agli elettori”. Il dato macroscopico che anche i gufi di professione e per vocazione non possono ignorare è quello “in soli due anni il meridione d’Italia da fanalino di coda è diventato locomotiva d’Italia”. Come è stato possibile?

Misure per le donne confermate in Finanziaria

Grazie a misure che non hanno puntato sulle mancette elettorali come il reddito di cittadinanza per ottenere consenso. “Ma sulle politiche attive del lavoro e sulla costituzione della Zona economica speciale”. Se ci sono 300 mila lavoratrici in più rispetto al 2023 è perché il governo ha incentivato le assunzioni delle donne, soprattutto delle madri; “anche attraverso sgravi contributivi del 100% per chi assume, confermati per il 2026 anche nel milleproroghe appena approvato”. Dunque, un consiglio alle opposizioni per evitare figuracce: “A chi ha usato e continua a usare lavoratori e donne come clava contro il Governo rispondiamo con dati che non lasciano spazio a interpretazioni. Ma rappresentano la certezza che di questo esecutivo e di Giorgia Meloni ci si può fidare”.

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di Adriana De Conto - 22 Dicembre 2025