Promesse tradite
Decaro e Fico, in due non fanno una giunta: il campo largo è già in alto mare
In Puglia e in Campania i neo eletti presidenti rischiano di finire nelle mani dei cacicchi che reclamano sempre più spazi per loro
Dopo la vittoria i problemi. Per Antonio Decaro e Roberto Fico, reduci dai successi alle regionali in Puglia e Campania, arrivano, com’era prevedibile, i primi problemi. Campo largo in difficoltà e problemi nel predisporre le due squadre di governo. Alla faccia dell’autonomia che la legge assegna ai governatori.
Puglia, il nodo Emiliano
E’ di cinque il numero degli assessorati a cui ambirebbe il Pd, dopo il sorprendente risultato elettorale pugliese. Resta il 3 (un assessorato a testa per M5S, Per la Puglia e Decaro presidente) e poi l’1-1 finale (potenzialmente Michele Emiliano come da accordi con il Nazareno e un esponente di Avs). L’eurodeputato, anche da sindaco di Bari, ha riconosciuto spazi ai vendoliani, ma accetterà di avere in giunta il suo predecessore rinnegando tutte le promesse di rinnovamento fatte in questi mesi? Difficile.
La foglia di Fico e l’attacco di Mastella
Roberto Fico vorrebbe inserire in giunta solo gli esterni. E già è scattata la lite con Clemente Mastella, che di consiglieri ne ha eletti due, tra i quali il figlio Pellegrino. “Escludere gli eletti dalla nuova giunta è palesemente ingiusto“, ha detto il sindaco di Benevento, pensando ovviamente alla prole. Ma anche Vincenzo De Luca borbotta e mormora, non accettando il diktat del presidente eletto e non ancora in carica.
L’autonomia che non c’è
La legge sull’elezione diretta di Presidenti e sindaci affida loro una precisa responsabilità politica. Giusto confrontarsi con le forze che ne hanno sostenuto il successo, ma sbagliato cedere totalmente alle loro pressioni. Decaro e Fico si sono presentati come una sorta di nuovo assoluto, rivendicando una netta discontinuità con i loro predecessori, Emiliano e De Luca, che oggi invece viene completamente rinnegata. Il nuovo che avanza è abbastanza vecchio e dimostra che il campo largo non esprime nessuna novità sostanziale, né a Bari, né a Napoli.
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