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Un impianto di stoccaggio dell’energia a batteria (Bess)

Cresce nel mondo la capacità di stoccaggio energetico di Enel: cosa sono le Bess e perché sono fondamentali per la transizione green

Con l’entrata in funzione di due nuovi impianti di accumulo a batterie, l’azienda guidata da Flavio Cattaneo supera i 3 Gigawatt di potenza installata globale in esercizio. Una tecnologia che assomiglia a dei grandi “power bank”, che contribuiscono a rendere programmabile ciò che non lo è: l'energia prodotta da fonti rinnovabili

Economia - di Redazione - 22 Dicembre 2025 alle 11:23

Enel ha raggiunto un nuovo traguardo rispetto all’obiettivo strategico della decarbonizzazione: il superamento a livello globale di 3 gigawatt di potenza installata in esercizio con la tecnologia di accumulo a batterie Bess (Battery Energy Storage System), che consente di immagazzinare energia per superare il principale limite del green, ovvero la non programmabilità dell’elettricità prodotta da fonti come sole e vento.

Enel aumenta la capacità di stoccaggio energetico: superati i 3 gigawatt

Il risultato dei 3 gigawatt è stato conseguito con l’entrata in funzione di impianti come Gulfstar negli Stati Uniti e Codrongianos in Italia, che consentono lo stoccaggio rispettivamente di 355 Mw e 138 Mw.

La tecnologia Bess rappresenta la chiave per una gestione efficiente delle rinnovabili, sfruttandone a pieno le potenzialità attraverso un sistema di rilascio che interviene, per esempio, nei momenti di maggiore domanda, riducendo i rischi di black out e supportando servizi come il Capacity Market, il sistema di mercato utile a garantire che vi sia sempre sufficiente capacità di generazione disponibile per soddisfare la domanda di energia, anche durante i picchi (per esempio in estate, quando c’è l’apice del consumo per via dei condizionatori).

La tecnologia Bess: enormi “power bank” al servizio della transizione green

Nella pratica, un impianto Bess funziona come un enorme “power bank”, attraverso moduli di batterie che immagazzinano l’energia tramite processi elettrochimici e che offrono rapidità, efficienza e modularità, perché possono essere potenziati facilmente aggiungendo nuovi blocchi. Si tratta di un vantaggio enorme rispetto ad altri sistemi di accumulo – idroelettrici, meccanici o termici – che non garantiscono la stessa adattabilità.
Grazie alle Bess, dunque, il sistema elettrico diventa più flessibile, stabile e sicuro, sottraendo il green alla volubilità della natura e incanalandolo a servizio delle concrete esigenze della rete, che viene messa così in condizione di essere sempre più resiliente. In sintesi, lo stoccaggio è oggi indispensabile per ridurre il ricorso ai combustibili fossili, con benefici diretti sulla riduzione delle emissioni e sulla qualità dell’aria.

Il portafoglio Bess di Enel a livello globale

La quota maggiore del portafoglio Bess di Enel si trova in Italia, dove l’azienda copre circa 1,7 Gw, gestiti per la quasi totalità dalla società Enel Libra Flexsys. Segue il mercato Usa, dove l’azienda si attesta a 1,5 Gw. Circa 0,2 Gw, inoltre, sono coperti in Cile.
Questa distribuzione ben evidenzia la scala e la copertura geografica delle operazioni, che confermano il percorso di crescita nel settore dello storage e l’impegno del Gruppo guidato da Flavio Cattaneo a valorizzare a livello globale la tecnologia Bess come leva per la transizione energetica.

L’Italia verso uno degli impianti più grandi al mondo

In Italia, inoltre, la capacità installata sarà presto ampliata grazie alla quota che Enel si è recentemente aggiudicata nell’ambito della prima asta del Mercato di Approvvigionamento di Capacità di Stoccaggio Elettrico (Macse), che si è svolta il 30 settembre e prevede l’ingresso di ulteriore energia in storage entro pochi anni con la costruzione di nuovi impianti di accumulo di energia elettrica nel sud Italia e nelle isole. L’anno di consegna è il 2028.

Enel, attraverso le sue società controllate, si è assicurata contratti per una capacità complessiva di 6,7 Gigawatt/ora e potrà costruire 6 nuovi impianti Bess per una potenza installata complessiva di 1.1 Gigawatt.​ Gli impianti saranno localizzati in parte all’interno di siti già di proprietà del Gruppo Enel. Particolarmente rilevante sarà la Bess che sorgerà all’interno dell’impianto di Brindisi che, una volta operativa, sarà tra gli impianti di batterie più grandi al mondo.

L’impegno di Enel per una rete sempre più sostenibile

Il progresso costante e la riduzione dei costi stanno consentendo una rapida diffusione delle Bess sia in Italia che all’estero. In questo un ruolo fondamentale lo hanno aziende come quella guidata da Flavio Cattaneo, che su questa tecnologia ha puntato molto, comprendendo che rappresenta una risposta alla crescita della domanda elettrica e della produzione fotovoltaica e, dunque, una leva per una rete sempre più intelligente e sostenibile. Perché le batterie non sono più il futuro, ma uno dei motori necessari e sempre più attuali della transizione energetica di oggi.

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di Redazione - 22 Dicembre 2025