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Il menù per Gaza arriva nelle mense scolastiche delle elementari toscane, il centrodestra insorge e spiega perché

L'indottrinamento è servito

Come ti scodello l’ideologia: nelle mense scolastiche delle elementari toscane arriva il menù di Gaza

Il progetto sui piatti inclusivi nelle mense delle elementari di molti Comuni toscani alimenta la polemica tra l'amministrazione rossa locale (che parla di educazione alla pace) e esponenti del centrodestra che denunciano intento propagandistico e fine politico dell'iniziativa indirizzata a bambini

Politica - di Bianca Conte - 12 Dicembre 2025 alle 14:27

L’indottrinamento è servito… a tavola. O meglio, sulle tavolate delle mense scolastiche che hanno aderito all’iniziativa promossa dai Comuni di Calenzano, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Signa e Barberino di Mugello, in collaborazione con la società che si occupa delle refezioni scolastiche. Laddove per iniziativa si intende un programma di pasti che includano nell’elenco scolastico pietanze e ricette “inclusive”. Per esempio, quello servito ieri (giovedì 11 dicembre) che ha inaugurato il progetto, prevedeva un “Menù Palestina” – a base di pasta, falafel di ceci, carote e finocchi – come prima tappa del progetto “Sapori per la pace”.

Toscana, nelle mense scolastiche arrivano i “menù di pace” e i piatti di Gaza

Un’iniziativa, quella in oggetto, che ha sollevato dubbi e motivato le reazioni di diversi esponenti di centrodestra, scettici sul valore e il fine del progetto che, a detta della società di ristorazione che gestisce la proposta e la sua realizzazione, mira a utilizzare il cibo come strumento per promuovere valori di pace, inclusione e conoscenza delle diverse tradizioni culinarie, in particolare quelle provenienti da regioni attualmente interessate da conflitti.

Ceccardi (Lega) punta l’indice: «Nelle mense elementari della rossa Toscana il Pd scodella ideologia»

Una argomentazione che non ha convinto, e meno che mai soddisfatto, tra gli altri, l’europarlamentare toscana della Lega Susanna Ceccardi che ha riguardo ha prima dichiarato con nettezza: «Altro che “piatti di pace”. Con il “menù palestinese” introdotto nelle mense di numerose scuole elementari della provincia fiorentina, il Pd scodella l’ennesima forzatura ideologica spacciata per pedagogia, sulla pelle dei bambini. Parliamo di alunni di sei o sette anni che non possono certo comprendere né i drammatici conflitti internazionali. Né le tensioni geopolitiche in corso».

«La scuola non dovrebbe mai trasformarsi un laboratorio di indottrinamento»

«Eppure – prosegue l’esponente del Carroccio – anziché garantire servizi più efficienti, certe amministrazioni “rosse” insieme alle loro cooperative preferiscono trasformare persino il pranzo in un’occasione di condizionamento emotivo». Quindi in conclusione ha aggiunto: «Alle elementari – ha chiosato la Ceccardi – non si importano conflitti globali per costruire iniziative di facciata come questa “Sapori per la pace”, utili in realtà solo a compiacere la segreteria del Pd. E questo vale per qualsiasi bandiera e per qualunque guerra. La scuola non dovrebbe mai trasformarsi un laboratorio di indottrinamento, come invece tende a fare sempre più spesso e irresponsabilmente la sinistra».

Menù palestinese e sapori di pace, il centrodestra insorge contro l’ideologia nel piatto

Ma come detto sono state diverse le reazioni che l’iniziativa politico-gastronomica ha innescato. A sua volta, allora, anche Matteo Scannerini (capogruppo di Forza Italia) è intervenuto con fermezza sul caso, accusando l’amministrazione di trasformare la mensa in un “luogo di propaganda”. E sintetizzando posizione e recriminazioni in uno slogan coniato per l’occasione: «Fuori la politica dai piatti». Pertanto, la domanda sorge spontanea: fino a che punto un ambiente scolastico, finanche la mensa per l’appunto, può o deve veicolare messaggi che, pur partendo da presupposti “universali” (la pace), finiscono per toccare nervi scoperti della politica? E quanto è lecito sconfinare in un terreno di non neutralità pedagogica con un atto di “propaganda” inappropriato in un contesto educativo per l’infanzia? Ai piccoli commensali l’ardua risposta…

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di Bianca Conte - 12 Dicembre 2025