Il brutto che avanza
Bologna, sconcerto per quelle pietre giganti davanti a San Petronio. Cavedagna: “La giunta Lepore è allergica ai presepi…”
Con le Feste quegli enormi massi non c'entrano nulla. L'eurodeputato bolognese commenta: "Si tratta di un’opera donata alla città, un’installazione artistica che col Natale ha poco a che vedere. Noi preferiamo le nostre tradizioni in un momento di confusione sociale"
E’ polemica grande a Bologna, lo sconcerto dei bolognesi è ai massimi livelli. In piazza Maggiore, infatti, sono comparse delle rocce giganti così fuori luogo rispetto a ciò che vorrebbe la tradizione natalizia. Decisamente un calcio all’estetica di una delle piazze più belle d’Italia.
Cosa sono le rocce giganti comparse a Bologna
Piazza Maggiore, simbolo della città di Bologna, vede passare bolognesi e turisti incuriositi, che cercando di capire cosa mai potessero rappresentare. La risposta non si è fatta attendere: gli enormi sassi fanno parte dell’installazione artistica “Iwagumi-Dismisura”, allestita da Illumia e Bologna Festival in occasione delle feste di Natale. Certo, si tratta di un’opera decisamente lontana dalla tradizione, e forse proprio per questo non accolta con entusiasmo da gran parte dei residenti. L’europarlamentare Stefano Cavedagna, bolognese, dà una stilettata alla installazione che si colora di luci e che mette quasi in secondo piano la bellezza di piazza Maggiore e le sue architetture, tra cui la Basilica di San Petronio.
Cavedagna: “La giunta Lepore è allergica ai presepi”
“La giunta Lepore è allergica ai presepi. Ci rimangono solo i sassi giganti. Un’opera donata alla città, per il cui dono bisogna sicuramente ringraziare i finanziatori, ma che può piacere come no”. Poi l’affondo: “Il vero tema però è che la sinistra capitanata dal sindaco Lepore, invece di immaginare di dedicare Piazza Maggiore ad un bel presepe o un segno natalizio, magari spendendo qualche risorsa dei bolognesi per qualcosa di tradizionale, ha lasciato questo spazio ad un’installazione artistica che col Natale ha poco a che vedere”.
“L’anno prossimo proporremo un presepe a Piazza Maggiore”
“Come se non bastasse, il “vecchione” che tradizionalmente viene bruciato ogni anno, rituale antico e simbolo di abbandono delle cose vecchie, sarà un “Gremlin oviparo”. Altra genialata. Noi preferiamo sostenere le tradizioni che fanno parte della nostra identità. E di cui, in un momento di confusione sociale, c’è tanto bisogno. Per l’anno prossimo proporremo un bel presepe, magari proprio di fronte a San Petronio, la chiesa dei bolognesi”.