Il 12 gennaio le graduatorie
Bernini: Sull’accesso a Medicina non si torna indietro. La riforma ha sancito una discontinuità necessaria
In una intervista a Repubblica il ministro dell'Università e ricerca traccia un bilancio sull'applicazione del nuovo sistema, al debutto quest'anno. E rivendica: è una rivoluzione copernicana che mette al centro la valorizzazione dello studente
«Indietro non si torna. Risolveremo le criticità». La ministra dell’Università e ricerca Anna Maria Bernini parla al quotidiano La Repubblica della riforma dell’accesso alla facoltà di Medicina, che definisce una «rivoluzione copernicana e, come tutte le riforme alla prima applicazione, non è la verità rivelata: è un percorso che può essere migliorato ascoltando gli studenti, i docenti, i rettori».
Messo in campo un modello aperto
«La riforma è perfettibile ma ha sancito una necessaria discontinuità con un sistema inaccettabile perché chiuso, ingiusto e classista. Abbiamo messo in campo un modello aperto. Abbiamo iniziato a formare, aumentato i posti, e diminuito i costi, prevedendo 250 euro d’iscrizione che vengono poi scalati dalle tasse e fornendo gratis il materiale di studio e le piattaforme per esercitarsi».
Candidati ai testi tornano a essere studenti con bagaglio di crediti
La responsabile del dicastero competente in materia di Università del governo Meloni ricorda che con questo nuovo sistema «abbiamo trasformato i candidati dei test che venivano ghigliottinati e restavano fuori dagli atenei, invisibili, in studenti con un bagaglio di esami e crediti, eliminando lo scandalo dei quiz con domande lunari pure sulla gazza ladra».
Al lavoro per correttivi dal prossimo anno
A chi sottolinea i problemi riscontrati dagli esiti dei due appelli Bernini risponde che questi «ci dicono che ci sono oltre 25mila idonei» e annuncia dei correttivi dal prossimo anno «siamo all’opera. Lavoreremo con le università per allungare il periodo delle lezioni e sposteremo gli appelli a dicembre; tareremo maggiormente i programmi sulle esigenze dei ragazzi; cercheremo di aumentare ancora i posti. E valuteremo il peso da dare agli esami del semestre sulla media della carriera accademica».
Riflessione anche sulle domande dei test
E sulle domande dei test ovviamente, «C’è una riflessione da fare per renderle più attinenti al materiale di studio e rivedere la composizione delle commissioni che le formula». I correttivi li valuteremo insieme «alla Crui e al Consiglio nazionale degli studenti con cui ho istituito, per favorire il dialogo, un tavolo permanente». Intanto, conclude l’esponente dell’Esecutivo, il 12 gennaio in graduatoria «Entreranno tutti i ragazzi fino a esaurimento posti. Gli altri scivoleranno verso le discipline affini, ma nessuno perderà l’anno».