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Atreju, Giorgetti esalta il modello italiano: “Fiducia significa stabilità”. Fazzolari: “Meno sprechi, più risorse alla gente”

Economia e gestione statale

Atreju, Giorgetti esalta il modello italiano: “Fiducia significa stabilità”. Fazzolari: “Meno sprechi, più risorse alla gente”

Economia - di Gabriele Caramelli - 12 Dicembre 2025 alle 19:59

In occasione di Atreju, non è mancato il focus sul ruolo della nostra penisola. A parlarne nel panel intitolato “Il valore della stabilità: come è cambiata la percezione dell’Italia nel mondo” sono stati il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, Giada Giani, senior economista di Citi per l’Europa e Valbona Zeneli, socio senior al centro europeo Atlantic Council. Come ha spiegato il titolare di via XX settembre, “il fatto che questo governo non lasci un euro di debito creato da noi alle future generazioni è un qualche cosa che mi riempie di orgoglio, mi riempie davvero di orgoglio”. Inoltre, “noi contribuiamo a pagare una parte del debito che abbiamo ereditato, ma non ne creiamo di nuovo e questo è qualche cosa che, quando chiuderemo questa esperienza di governo, credo che potrà essere ricordata con grande, con grande, con grande orgoglio”

È stato poi Fazzolari a sottolineare che “con il governo Conte c’era questo braccio di ferro continuo tra Palazzo Chigi e il Mef per cercare di trovare un compromesso: la politica voleva fare determinate cose, ma chi teneva la borsa non glielo consentiva. Il governo Meloni, invece, questo gioco delle parti lo ha assolutamente stravolto. La caratteristica di questo governo è proprio che l’asse più forte è tra Palazzo Chigi e il Mef: qualunque decisione viene presa in accordo tra Presidente del Consiglio e Ministro dell’Economia, e qualunque scelta viene fatta viene rivendicata dalla politica”.

Atreju, Fazzolari: “La popolarità del governo aumenta perché le risorse italiane non vanno sprecate”

“L’avanzo primario, come ha detto il ministro Giorgetti, è anche una questione di impegno morale che questo governo si è preso, cioè di non peggiorare ulteriormente i conti pubblici. Ma è anche frutto di scelte tutt’altro che facili”, ha detto invece il sottosegretario a Palazzo Chigi, che poi ha aggiunto: “La buona politica si può permettere di fare scelte impopolari, perché i cittadini italiani sono molto più consapevoli e saggi di come qualcuno li dipinge. La narrazione secondo cui si può comprare il consenso degli italiani con politiche scellerate è falsa: questo governo lo ha dimostrato”. E ancora: “Mi vengono in mente alcune delle politiche più impopolari che abbiamo fatto appena insediati. Pronti, via: abbiamo tolto l’incentivo sui carburanti, quei 25 centesimi al litro a carico dello Stato che costavano, in un anno, 10 miliardi”. Quest’ultima “era oggettivamente una spesa eccessiva rispetto all’utilità che poteva avere. Si considerava una misura impossibile da togliere senza perdere consenso. Ma anche il reddito di cittadinanza è un altro esempio; o ancora il superbonus. E potremmo continuare a lungo”. Per concludere, Fazzolari ha offerto una delucidazione sulla popolarità dell’esecutivo Meloni, dovuto al fatto che “gli italiani si rendono conto che quelle risorse risparmiate non vengono utilizzate in sprechi o politiche insensate, ma vengono utilizzate, ad esempio, per aumentare la spesa per la sanità, ridurre le imposte, agevolare chi assume. E questo ha creato un sistema di ritorno di fiducia dei cittadini nei confronti della politica, che quindi consente alla politica anche di prendere decisioni difficili”.

Giorgetti: “Noi abbiamo l’arma della serietà e della responsabilità”

”Noi abbiamo un’unica arma, quella della serietà, della responsabilità perché tutti questi risultati si costruiscono su un principio che è fondamentale, che si chiama fiducia, che non è semplicemente la fiducia che prende il governo con i numeri in Parlamento”. A specificarlo, ancora una volta, è stato il ministro Giorgetti, ricordando che “quando si parla di mercati finanziari, si parla di debito pubblico, la fiducia si conquista ogni giorno, ogni minuto, sui mercati e ha un termometro questa fiducia, cioè il fatto che i titoli del debito pubblico possano essere venduti agevolmente, anche senza l’aiutino della Banca centrale europea con il quantitative easing e dello spread che è un altro termometro importante, anche se ovviamente non bisogna farne una malattia”.

Di conseguenza, la fiducia che abbiamo conquistato “con un lavoro serio e responsabile in questi anni è un patrimonio che noi rivendichiamo, che dovrebbe rivendicare l’intero Paese’‘. “”Mi dispiace che ovviamente chi fa l’opposizione tenda a sottovalutare un patrimonio lasciamo anche in rendita a chi verrà dopo di noi – ha ripreso -, naturalmente il mio auspicio è che si ha una continuità per tanti tanti anni. Ma il fatto che il debito pubblico paghi uno spread così inferiore ha la ricaduta non soltanto l’anno prossimo, ma sui prossimi anni in cui i titoli di Stato continueranno a pagare tassi di interesse inferiore, quindi anche per i futuri governi

Basta con il pessimismo, ecco l’arrivo dell’emendamento su Bankitalia

In generale, come ha notato Giancarlo Giorgetti, in Italia ”c’è un sentimento tipico italiano per cui bisogna soprattutto criticare, non si ha il senso del sistema e per sistema intendo dire complessivamente il governo, il Parlamento, le varie istituzioni che difenda l’interesse generale e l’interesse nazionale. Questo purtroppo è un dato di fatto che si riscontra anche in campo economico, finanziario eccetera”. E a proposito di giudizi negativi, il ministro dell’Economia ha anticipato che già da domani si potrà formalizzare “l’emendamento alla manovra sull’oro di Bankitalia. Tra l’altro ha un numero simbolico, l’emendamento 1.1, io non so come mai è capitato così, però evidentemente si è messo in pole position”. In conclusione, ha commentato delle ipotesi delle ipotesi ”abbastanza suggestive: ho visto che un giornalista ha chiesto al commissario Dombrovskis se potevamo utilizzare l’oro per ridurre il debito, ma nessuno ha mai proposto questo”.

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di Gabriele Caramelli - 12 Dicembre 2025