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Albanese, la sinistra a Bologna si incarta sulla cittadinanza onoraria: “Si può revocare ma non è urgente”

La pasdaran non si tocca

Albanese, la sinistra a Bologna si incarta sulla cittadinanza onoraria: “Si può revocare ma non è urgente”

Politica - di Stefania Campitelli - 1 Dicembre 2025 alle 19:46

È possibile revocare la cittadinanza onoraria di Bologna a Francesca Albanese ma non è urgente. Parola di sinistra. L’incauta uscita della relatrice Onu sull’assalto dei pro Pal alla redazione della Stampa, con quell’accento sul ‘monito ai giornalisti’, ha mandato in corto circuito le sinistre. E riaperto il dibattito sulla già contestata onorificenza conferita dal Comune di Bologna il 6 ottobre. In tanti tra i dem si sono precipitati a prendere le distanze dalla compagna che sbaglia. Si sono inorriditi per l’ennesima gaffe della signora che ogni giorno inciampa su una buccia di banana. C’è anche chi, tra questi l’ex sindaco di Bologna Merola, ha detto apertamente che sarebbe proprio il caso di toglierle la cittadinanza onoraria. Discussioni, post, annunci social. Ma poi, quando si tratta di decidere, la maggioranza di centrodestra in Consiglio comunale tira dritto. Albanese per ora non si tocca. E, udite udite, a Firenze Avs si scalda i muscoli per concederle anche quella della città di Dante e se la prende con Matteo Renzi che è contrario.

Albanese, pastrocchio a sinistra sulla cittadinanza onoraria

Che cosa è successo a Bologna? In aula la momento del voto la maggioranza ha detto sì all’ammissibilità ma non all’urgenza degli ordini del giorno presentati dalle opposizioni per la revocare dell’onorificenza. Il centrosinistra non ce la fa a tornare indietro, nonostante i tanti dissensi interni. La maggioranza (con interventi che arrivano da lista Lepore, coalizione civica e Pd) ‘congela’ la discussione.  Un’operazione definita “vergognosa” dal centrodestra.

FdI: il sindaco metta la parola fine a questa farsa

Il sindaco Matteo Lepore “abbia il coraggio di interrompere l’iter. E mettere la parola fine a questa farsa”, dichiara Manuela Zuntini di Fratelli d’Italia. E chiede, invano, l’anticipazione di un ordine del giorno già presentato a ottobre per chiedere il passo indietro sulla cittadinanza. “Visto che diversi esponenti di maggioranza hanno detto di essersi pentiti di aver votato l’onorificenza, ora è il caso di passare dalle parole ai fatti”, dichiara il forzista Nicola Stanzani. Poi alza le mani e si arrende all’evidenza. “Tanto tuonò che poi non venne la pioggia”, dice ricordando che anche “chi si era espresso contro la cittadinanza ad Albanese oggi in Aula ha votato contro la revoca o è uscito dall’Aula”. Il riferimento è a Cristina Ceretti del Pd e a Filippo Diaco, della lista Anche tu conti, che negli scorsi giorni aveva espresso le sue criticità attraverso un post. Per il leghista Matteo Di Benedetto la presa di posizione della sinistra  “è vergognosa. Non riesce a prendere le distanze da Albanese”.

Le imbarazzate difese della lista del sindaco e dei dem

A difendere strenuamente la relatrice Onu capovolgendo le accuse c’è Giacomo Tarsitano consigliere della lista civica del sindaco Lepore. “Mi preoccupa l’attenzione ossessiva che si rivolge alle parole di Francesca Albanese, mentre la stessa attenzione non è stata mai data ai contenuti dei suoi report sul genocidio a Gaza”. Tuonante l’arringa di Detjon Begaj di Coalizione civica. “Sul banco degli imputati – dice – non c’è Francesca Albanese, ma la scelta di questa maggioranza di essere dalla parte giusta della storia”. Imbarazzante la posizione di Rita Monticelli del Pd che prova a cavarsela confermando gli attestati di “solidarietà alla stampa e la presa di distanza dalle parole di Albanesi” del sindaco Lepore. E azzarda una lettura perdonista. “Può darsi si tratti di semplici scivoloni o di inesperienza comunicativa”, dice la dem ma la cittadinanza onoraria non si tocca. “Non ha mai riguardato opinioni personali o nostre prese di posizione politica, bensì il lavoro svolto da Albanese come rapporteur dell’Onu”. Capito?

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di Stefania Campitelli - 1 Dicembre 2025